di Giuseppe Consiglio
Con decreto dipartimentale del 31 marzo 2020, n. 1104, sono state approvate e pubblicate le “Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali”. Si tratta di un documento aggiornato in ottemperanza alla nuova Circolare del 5 marzo 2020 n. 461, che disciplina gli interventi volti alla tutela degli alberi monumentali presenti sul territorio nazionale dove se ne contano oramai ben 3326 esemplari, diffusi in ogni regione e inseriti in un apposito elenco tenuto dalla Direzione generale foreste, su segnalazione delle Regioni e Province autonome. Il processo di tutela degli alberi monumentali italiani trova fondamento nel presupposto che alcuni esemplari di albero possono avere “cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica” e possono quindi a buon diritto fregiarsi del titolo di “monumento”. Si tratta perlopiù di alberi singoli collocati in viali, giardini, boschi o parchi, sia di specie autoctone sia esotiche, di proprietà indifferentemente pubblica o privata, testimoni della biodiversità presente in Italia.
Le linee guida sono principalmente rivolte ai proprietari dei grandi alberi ma anche agli operatori che ne curano salute, aspetto e benessere, nonché ai tecnici preposti dai comuni. Vanno però interpretate non come una guida tecnico-scientifica, ma come una raccolta di buone pratiche. L’esigenza cui le linee guida intendono rispondere è principalmente quella di consolidare uno linguaggio specifico e tecnico comune e di contribuire a definire i principali parametri qualitativi minimi riguardanti gli interventi sugli alberi monumentali.
Ricchissima di alberi monumentali è anche la Sicilia con esemplari presenti in tutte le province dell’Isola. Testimoni di epoche passate, gli alberi monumentali trovano ampio spazio anche nella cultura popolare che li lega spesso a storie, miti e leggende. Tra le specie che rientrano nello speciale elenco degli alberi monumentali siciliani ricordiamo il platano comune, il pino laricio, la betulla dell’Etna, il fico magnolioide, il faggio, l’acero, il castagno, il carrubo e l’immancabile ulivo.