Agricoltura: Sammartino pronto ad accogliere le proposte degli agricoltori. Chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di calamità naturale per affrontare la siccità che sta colpendo il comparto

Nelle ultime settimane, le proteste degli agricoltori siciliani, unite a quelle di colleghi europei, hanno attirato finalmente l’attenzione dell’opinione pubblica. L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha dichiarato il suo sostegno agli agricoltori in sciopero e ha manifestato la volontà di ascoltare le loro proposte: “Incontrerò presto i loro rappresentanti per raccogliere proposte. L’ascolto è alla base del lavoro messo in campo in questi mesi, come gli aiuti economici alle imprese in ginocchio per i rincari del carburante e dell’energia.” L’assessore ha sottolineato l’impegno per le questioni cruciali del settore agricolo, compresi gli aiuti economici, la tutela dei consumatori e la trasparenza nell’etichettatura degli alimenti contenenti farine derivate da insetti.
«I volumi d’acqua negli invasi siciliani sono sotto il livello di guardia e la Sicilia è flagellata dalla siccità. Gennaio è il quinto mese consecutivo che fa registrare precipitazioni inferiori alla norma del periodo, con un deficit di circa 200 millilitri di acqua. Nel mese in corso, nonostante qualche pioggia, si registra una marcata differenza territoriale tra le aree costiere e le aree interne del Palermitano, del Nisseno, dell’Ennese e della piana di Catania. La fotografia complessiva è preoccupante, si passa da zone colpite da fenomeni di siccità estrema ad aree interessate da fenomeni di siccità severa. Una situazione che sta danneggiando i nostri agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l’isola per tutto il 2023. L’allevamento degli animali è il settore più colpito per l’assenza di foraggio verde. A stretto giro chiederò al presidente della Regione, Renato Schifani, di dichiarare lo stato di calamità naturale per l’emergenza siccità. Un segnale concreto per il comparto agricolo e per i nostri agricoltori in difficoltà». Lo dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino.
Parallelamente, la mobilitazione di CIA Agricoltori Italiani continua a difesa e tutela del reddito degli agricoltori. Le province di Catania e Messina, attraverso la Cia Sicilia orientale, sostengono la protesta e attivano la mobilitazione per rafforzare il potere negoziale nei confronti dei governi nazionale, regionale e dell’Unione Europea. I rappresentanti di Cia Sicilia Orientale sottolineano la necessità di interventi concreti e immediati per affrontare le emergenze, garantendo ristori finanziari alle imprese agricole e programmando politiche a livello regionale, nazionale ed europeo per valorizzare i prodotti locali e contrastare lo spopolamento delle campagne.
La nota della Cia evidenzia le sfide del settore agricolo, compresa la siccità, la cattiva gestione degli enti di bonifica e la necessità di cambiare la Politica Agricola Comune (Pac). Chiedono di snellire la burocrazia degli eco-schemi, abolire l’obbligo del 4% di incolto e intervenire per una Pac orientata alla tutela del reddito delle imprese.
Il contesto nazionale ed europeo vede un comparto agricolo che, nonostante il declino percentuale sul Pil, rimane strategico. Le esportazioni nel 2022 hanno registrato un aumento del 17%, superando i 60 miliardi di euro di valore. Tuttavia, il settore affronta sfide come la diminuzione della produzione e la necessità di adottare innovazioni tecnologiche per mantenere la competitività.
Infine, il dibattito sull’agricoltura a livello europeo è alimentato da richieste di una transizione ecologica collaborativa con gli agricoltori. Paolo De Castro ha sottolineato la necessità di ricucire il rapporto con le comunità rurali e correggere alcune politiche europee, come l’estensione della proroga all’utilizzo del 5% della superficie ecologica e la revisione della Politica Agricola Comune nel 2027.

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