Proposed Complementary Law (PLP) 227

manifestazione brasileE’ questo il numero del Disegno di Legge che il Governo Brasiliano si appresta a votare e con il quale intende eliminare “nei casi di rilevante interesse pubblico” i diritti degli indigeni  di utilizzare  rrisorse che utilizzano da millenni.

In altri termini saranno autorizzate la realizzazione di più dighe, saranno rilasciate più autorizzazioni per lo sfruttamento di risorse minerarie, saranno realizzate più infrastrutture viarie e così via, spingendo sempre più sul quel patrimonio dell’umanità che è l’Amazzonia, senza tenere minimamamente in conto di chi vive da millenni con queste risorse come i Mayalù.

Consapevole della gravità di quanto sta accadendo il leader indigeno Mayalú Txucarramãe , coinvolgendo i Kayapò e gli indigeni del bacino di Xingu, in fermento per la costruzione della diga di Belo Monte, (http://www.lafrecciaverde.it/belo-monte/) ha indetto una mobilitazione nazionale per difendere i diritti costituzionali degli indigeni che vivono in Brasile.

In risposta a un attacco diffuso ai diritti dei popoli indigeni ed ai loro territori da parte del Congresso brasiliano, sostenuto in ciò dagli interessi delle industrie agro-alimentari, minerarie ed energetiche, la Brazil’s National Indigenous Association (APIB), per garantire i diritti dei popoli indigeni, ha indetto una mobilitazione nazionale da fare durare sino al 5 ottobre, che segna il 25° anniversario della Costituzione brasiliana .

In questa settimana migliaia di indigeni stanno marciando in tutto il Brasile per difendere i loro diritti e le loro terre. Per difendere la foresta amazzonica, patria di ben 400 gruppi di indigeni distinti che dipendono totalmente da essa sia per la loro sopravvivenza fisica manifestazione_brasilesia per la loro sopravvivenza culturale.

L’hanno custodita e protetta per secoli ed ora le vedono minacciata da mega progetti elaborati sulle loro teste, senza che mai nessuno ha chiesto il loro parere. Oppure lo hanno carpito sfruttando la buona fede degli indios.  Bastano quattro televisori, quattro computer e qualche imbarcazione per tacitarli e per tenerli buoni.

Oppure, come riferisce la Foxews Latino, la Norte Energia, il consorzio di imprese che sta realizzando qulell’obbrobrio che è la diga di Belo Monte, donerà dei veicoli ai villaggi e, sic!!  “pagherà le spese necessarie affinchè due persone in ogni comunità imparino a guidarli”. Sembravano passati i tempi dei pezzi di vetro colorati in cambio di pepite d’oro. La marcia degli indios è tuttora in corso.

Il 5 di Ottobre, nel 25° anniversario della Costituzione brasiliana, si spera che la “Presidenta” Dilma Rousseff possa finalmente prendere una posizione in difesa dei diritti degli indios senza farsi condizionare da potentati economici il cui unico scopo è il lucro, sconfessando così, una volta per tutte, coloro che sostengono che “la Presidenta” è amica degli indios solo quando la fotografano.

E per aiutala a prendere tale posizione, inviamole una email. A sotegno delle migliaia di indios che in questo momento stanno marciano in tutto il Brasile a difesa dei loro diritti e delle lro terre.

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