Apicoltura: stanziati 120 milioni di euro per il triennio 2020-2022

di Giuseppe Consiglio

12 milioni di euro in più destinati all’apicoltura. Un incremento voluto fortemente dalla Commissione europea che ritiene il settore della produzione del miele come uno dei più importi e strategici dell’Unione. Rispetto alla programmazione 2017-2019, nel triennio 2020-2022, il budget raggiungerà quota 120 milioni.

Con 17, 5 milioni di alveari distribuiti tra circa 600.000 apicoltori, l’area UE è la seconda produttrice mondiale di miele. L’Italia occupa la quarta posizione tra i paesi europei produttori per numero di alveari, vantandone circa 1,5 milioni, preceduta solamente dalla Polonia, terza con 1,6 milioni, dalla Romania con 1,85 milioni e dalla Spagna, che può contarne 2,96 milioni.

Le api, com’è noto, svolgono una funzione cruciale per l’agricoltura e l’ambiente, garantendo la riproduzione delle specie vegetali mediante il processo di impollinazione. Esse contribuiscono, al contempo, allo sviluppo delle aree rurali che vedono nel mercato legato alle produzioni di miele e di tutti gli altri prodotti legati all’allevamento delle api, un importante fonte di reddito.

Per tale ragione, i fondi saranno destinati all’attuazione ed implementazione di programmi nazionali aventi la finalità di favorire il miglioramento delle condizioni del settore, sostenendo la commercializzazione dei prodotti, avviando percorsi di formazione destinati agli apicoltori, istituendo incentivi a supporto dell’avviamento di nuove attività e sostenendo studi, ricerche ed iniziative, volti da un lato a combattere i fattori che danneggiano gli alveari e dell’altro a migliorare la qualità del miele prodotto.

Le risorse avranno un’importanza cruciale per il settore anche in Sicilia, dove appare crescente il timore, principalmente nelle aree della Sicilia orientale, per una presunta infestazione di Aethina tumida, temibile parassita delle api, la cui presenza è stata riscontrata in alcuni nuclei di api infette liberate per il servizio di impollinazione delle colture protette. Il coleottero che infesta gli alveari causa notevoli danni, dalla distruzione dei favi alla fermentazione del miele e al collasso della colonia. Per contrastare la diffusione di questo pericolosissimo parassita le norme di polizia veterinaria impongono la distruzione con il fuoco dell’intero apiario.

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