Un sistema sperimentale di allevamento elicicolo sostenibile al chiuso e controllato

Nell’ambito del PSR Sicilia 2014-2020, misura 16, sottomisura 16.1, è stato finanziato il progetto di ricerca e sperimentazione denominato “Trasferimento dell’Innovazione delle tecniche di allevamento elicicolo attraverso un sistema sostenibile al chiuso e controllato”, portato avanti dal gruppo operativo IN.T.A.E. (INnovazione Tecniche Allevamento Elicicolo). Il soggetto capofila del progetto è Emyrchiocciola s.r.l., un’azienda sita nel comune di Misilmeri (Pa), fondata nel 2013 da Pipitone Francesco Paolo e da Bruno Pietro. La società da anni è specializzata nel settore elicicolo ed è detentrice dei diritti commerciali del brevetto n.0001399228 dei “moduli di allevamento delle chiocciole a pannello verticali”, chiamato anche Celle Modulari Impilabili (C.M.I.) registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (U.I.B.M.), in grado di risolvere tutta una serie di problematiche che si riscontrano negli allevamenti a campo aperto e coperto.

Ambito di intervento è l’elicicoltura che è il processo di allevamento delle lumache (Thompson, 1996).

Negli ultimi anni in Italia sono nati numerosi allevamenti elicicoli, soprattutto portati avanti da giovani o piccoli imprenditori agricoli che hanno deciso di rivolgersi al mercato della gastronomia di qualità con produzione di carne di lumaca e caviale (Salvatori & Papagno, 2019) e oggi anche al mercato della cosmetica con la produzione di bava.

Il mercato delle lumache negli ultimi due anni ha oltrepassato i 10 miliardi di euro come business mondiale e il consumo delle lumache vive è cresciuto fortemente risultando pari a 390.000 tonnellate nel 2016 (Salvatori & Papagno, 2019). 

Le specie di chiocciola ad uso alimentare più comunemente note sono molteplici. Ciò nonostante, per l’allevamento, in seguito a selezioni mirate attraverso numerose prove di adattabilità alla vita in ambienti recintati, sono state individuate tre specie: Helix aspersa, Helix pomatia, Helix lucorum (Vitali E., 2015).

Negli ultimi anni sono state messe a punto diverse tipologie e modalità di allevamento di lumache, diffondendosi maggiormente la tecnica di allevamento all’aperto adottata in Italia da oltre il 90% degli allevatori (Salvatori & Papagno, 2019).

La seconda tipologia di allevamento più diffusa in Italia è l’allevamento al coperto (circa il 10%) che presenta molteplici vantaggi rispetto all’allevamento all’aperto ma anche alcune problematiche, come elevati costi di gestione, in particolar modo relativi alla pulizia delle deiezioni che senza l’azione degli agenti atmosferici non vengono degradati naturalmente (Carleo 1954).

In generale, entrambi gli allevamenti elicicoli presentano molteplici problemi; i principali fattori critici sono rappresentati da: 

  • Condizioni climatiche sfavorevoli, come ad esempio freddo o caldo eccessivi, che provocano il rallentamento dell’attività della chiocciola;
  • Predazione; 
  • Accumulo di bava su terreno e vegetazione che rende gli alimenti poco appetibili con conseguenti problemi di accrescimento delle chiocciole;
  • Necessità di effettuare rotazioni colturali dei vegetali coltivati e il loro rinnovamento per permettere di avere l’alimento sempre fresco;
  • Affiancare l’allevamento all’attività agricola quindi lavorare, diserbare, disinfestare e concimare il terreno;
  • Risultati economici non prima del secondo anno di attività;
  • Problematica igienico sanitaria causata dalla presenza di marcescenza, funghi, muffe, insetti terricoli.

Al fine di evitare le problematiche fin qui elencate, è in fase di sperimentazione un sistema di allevamento innovativo denominato “Sistema di allevamento chiocciole a Celle Modulari Impilabili” (C.M.I.) già brevettato. L’innovazione è rappresentata dallo stesso sistema di allevamento delle chiocciole che, attraverso la messa a punto dell’impianto prototipo e congiuntamente alla introduzione nella razione alimentare degli animali di specie vegetali autoctone ed esotiche ad elevato contenuto proteico, rendono possibile l’incremento quanti-qualitativo di bava. 

Si tratta di un sistema di allevamento al chiuso, controllato e sterilizzato su strutture modulari in assenza di terra e vegetazione. È un sistema completo con separazione delle varie fasi di cui si compone il ciclo produttivo (riproduzione, incubazione, svezzamento ed ingrasso). Il sistema è strutturato in modo da risolvere i problemi tipici degli altri metodi di allevamento. 

Infatti, l’assenza di terra e conseguentemente di vegetazione evita da un lato la formazione di marcescenze e dall’altro l’esalazione di anidride carbonica dal terreno. L’ambiente a “clima controllato” permette di ricreare delle condizioni ambientali ideali per la crescita delle chiocciole garantendo, assieme a tutti gli altri accorgimenti migliorativi del sistema, una produzione certa, sana ed economicamente valida.  

La struttura che contiene le C.M.I., che chiameremo “serra”, consiste in tubolari a gamba diritta isolati dall’ambiente esterno mediante un apposito rivestimento protettivo composto da più strati. 

La serra è dotata di un impianto fotovoltaico di 3 KWh per l’intero fabbisogno energetico, inoltre gli impianti, sono completi di sistemi di umidificazione e controllo umidità, impianto idrico, impianto elettrico per controllare il fotoperiodo, raccolta delle acque, data logger per la raccolta statistica dei dati, moduli di allevamento, nonché sistemi di spurgatura e asciugatura. 

All’interno dell’impianto sono presenti specifici sensori di umidità, temperatura e fotoperiodo, che funzionano grazie all’energia fornita dal fotovoltaico, e che attivano un sistema di areazione automatizzato ed “auto-regolato” in funzione delle esigenze del mollusco in un determinato ciclo produttivo. Tale energia elettrica verrà utilizzata per attivare in maniera completamente automatica il sistema idrico, il sistema di lavaggio e di raccolta deiezioni. 

Elemento fondamentale di questo sistema è la “cella”, che consiste in piani sopraelevati dove vengono allevate le chiocciole. Essa contiene una serie di pannelli di materiale plastico che pendono verticalmente da un supporto metallico e che hanno lo scopo di aumentarne la superficie utile di allevamento. Le celle sono impilabili in due o più piani in una struttura ricevente chiamata “modulo”, alla base del quale è presente un reticolato metallico antifuga. Ogni cella è servita da impianti idrici ed elettrici necessari a controllare il livello di umidità e la durata del fotoperiodo (alternanza luce/buio).  

La base della cella è formata da una rete a maglia larga atta a far passare tutti i residui organici generati dalle chiocciole in una vasca di raccolta che periodicamente viene svuotata e sterilizzata (operazione che può essere fatta anche automaticamente). Ciò fa sì che le chiocciole non vengano mai in contatto con i loro residui organici.  

I vantaggi che il sistema di allevamento C.M.I. offre rispetto ai sistemi di allevamento tradizionali sono molteplici e possono essere così riassunti: 

  • Migliori condizioni igienico sanitarie: strutture sterilizzate in assenza di terra e vegetazione, assenza di marcescenze, funghi, muffe, insetti terricoli;
  • Eliminazione dell’utilizzo di pesticidi e diserbanti;
  • Accorciamento del ciclo produttivo: da 14 mesi a 6 mesi, grazie all’ambiente a «clima controllato»;
  • Programmazione: possibilità di poter offrire prodotto fresco tutto l’anno;
  • Controllo: monitorare costantemente lo stato di salute e attività delle chiocciole;
  • Risparmio di acqua per la pulizia è previsto un sistema di riciclo e depurazione dell’acqua.

Un errore molto comune è quello di pensare che la bava di lumaca sia unica e omogenea, in realtà è una sostanza molto complessa ed eterogenea e quindi può possedere variabile composizione chimica e perciò risultare ottima, buona o pessima (Alogna, 2015). 

La bava estratta da chiocciole allevate con metodi tradizionali o da chiocciole raccolte in natura, ha caratteristiche sempre diverse, in termini di quantità e qualità di allantoina (elemento caratterizzante la bava di lumache) e degli altri principi attivi. Ciò in quanto la qualità e la presenza di principi attivi della bava di lumaca è influenzata da molteplici fattori, come il tipo di alimentazione e il periodo di attività dipendente dalle condizioni climatiche. È evidente la correlazione tra qualità e quantità di allantoina in rapporto al tipo di alimentazione e condizioni climatiche (Lira Cortés, 2008). Ne consegue che la bava estratta negli allevamenti tradizionali o da chiocciole raccolte in natura, non ha le caratteristiche di un prodotto standard, per cui poco utilizzabile a livello industriale. Col metodo di allevamento al chiuso a clima controllato, potendo determinare esattamente il tipo di alimentazione da somministrare e le condizioni climatiche di allevamento, è possibile ottenere una bava dalle caratteristiche qualitative costanti, che garantiscono la realizzazione di un nuovo “prodotto” certificabile, nella qualità e nei principi attivi posseduti, così come richiesto dall’industria farmaceutica e cosmetica.

BIBLIOGRAFIA

Alogna, A. (2016). Valutazione della variabilità biochimica della secrezione mucosa in differenti specie di Gasteropodi Polmonati.   

Alogna, A. (2016). Secrezione mucosa delle chiocciole. Rivista di Agraria.org.  

Carleo, P., Carleo, A., & Lai, M. B. (1954). L’allevamento delle lumache. 

Lira Cortés Adolfo Josè (2008), Determinación de alantoína en secreción de caracol chileno (Helix aspersa müller). Variaciones en su concentración según tipo de alimentación y época de obtención en el año, Universidad Austral de Chile -Facultad de Ciencias -Escuela de Química y Farmacia, Valdivia-Chile, Annemarie Nielsen S. 

Pipitone P. & Bruno P. (2022). Relazione allevamento chiocciole e produzione bava, Emyrchiocciola s.r.l. 

Thompson, R. (1996). Raising snails. US Department of Agriculture, National Agricultural Library. 

Salvatori, F., & amp; Papagno, B. (2019). BIAGIA PAPAGNO l TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLE PRODUZIONI ALIMENTARI: IL CASO DELL’ALLEVAMENTO DI LUMACHE IN CAPITANATA. In Atti del xxxii Congresso Geografico italiano: L’apporto della Geografia Tra Rivoluzioni e riforme (pp. 1769–1777). essay, A. Ge. I.

Vitali, E. (2015). I prodotti alimentari minori: chiocciole e rane Allevamento e specie commerciali, normative igienico-sanitarie e prospettive future. Cibo In , 1 (3), 3-130. 

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