L’organizzazione interprofessionale del comparto ortofrutticolo, OrtofruttaItalia, ha approvato l’accordo sui succhi di frutta ottenuti da agrumi 2014, predisposto in quattro articoli dal comitato di prodotto congiunto arance, limoni e piccoli agrumi.
Obiettivo dell’accordo, consegnato al ministro delle Politiche agricole per inoltrarlo poi alla Commissione Europea, è informare l’acquirente in relazione all’origine degli agrumi trasformati.
Le aziende, a partire dal 31 maggio 2014, informa OrtofruttaItalia, indicheranno sui propri prodotti il Paese di origine degli agrumi utilizzati e quindi dove sono stati coltivati e raccolti. Al fine di fornire informazioni sull’origine dei prodotti ottenuti dalla trasformazione di agrumi, nelle relazioni commerciali con altri professionisti, le aziende dovranno indicare sui documenti di vendita il Paese di origine degli agrumi trasformati. Entro il 31 marzo le aziende dovranno poi comunicare all’organismo interprofessionale e al mipaaf per ogni anno solare, la quantità di agrumi acquistati e/o avuti in conferimento nei diversi singoli Paesi di origine, la quantità di prodotto trasformato ottenuta, le quantità vendute e le giacenze alla data del 31 dicembre dell’anno precedente.
Confagricoltura esprime soddisfazione – per voce del suo consigliere d’amministrazione in Ortofrutta Italia Salvatore Giardina – per l’approvazione dell’Accordo Interprofessionale sui “Succhi di frutta ottenuti da agrumi” 2014. “È doveroso – dice Giardina – prestare attenzione a questo comparto che riveste un’importanza strategica, sia dal punto di vista economico sia sociale, per il Sud Italia e che troppo spesso deve difendersi dagli attacchi di fitopatie e fare i conti con condizioni di mercato potenzialmente squilibrate”. Giardina si augura che questo accordo sia l’inizio di una proficua collaborazione tra tutti i rappresentanti della filiera agrumicola nazionale per il raggiungimento di obiettivi sempre più determinanti per il sistema. Confagricoltura auspica che si proceda quanto prima alla formalizzazione dell’accordo ed alla sua applicazione, anche per le novità in materia di trasparenza delle informazioni tra operatori che esso introduce.