Le proposte dei Dottori Agronomi e Forestali emerse al 5° Congresso regionale della Sicilia

Il 18 e 19 luglio 2011 si è celebrato il 5° Congresso Regionale dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia. Due saloni prestigiosi: Sala Gialla del Palazzo dei Normanni e lo Steri, entrambi di Palermo, hanno accolto i circa seicento partecipanti che nelle due giornate si sono confrontati sul tema: “Quale futuro per l’agricoltura mediterranea”.

Il Consiglio della Federazione Regionale può ritenersi soddisfatto del successo della manifestazione, sia per la massiccia presenza d’iscritti provenienti da tutta la Sicilia che hanno sfidato i 40° dell’estate torrida palermitana, sia per la presenza autorevole di rappresentanti della politica e delle istituzioni.

Oltre a Francesco Cascio, Presidente dell’Assemblea Regionale, hanno partecipato: Salvino Caputo, Presidente della Terza Commissione delle Attività Produttive, l’Eurodeputato Giovanni La Via e l’On.le Ignazio Messina, nonché la Dott.ssa Rosaria Barresi, Dirigente Generale del Dipartimento regionale Interventi Strutturali ed Autorità di Gestione del Programma Sviluppo Rurale Sicilia 2007/2013.
Hanno presenziato inoltre: Roberto Lagalla, Rettore Università degli Studi di Palermo e Stefano Colazza, Vice Preside della facoltà facoltà di Agraria di
Palermo. La Sicilia, con nove Ordini provinciali e 3.700 iscritti all’Albo, pari al 16% dei 23.000  di tutta la penisola,  è la prima Federazione d’Italia dei
Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.

Una popolazione di tecnici che quotidianamente assiste migliaia di aziende agricole e che consente di produrre quel meraviglioso patrimonio agroalimentare che il mondo ci invidia. Nonostante il “de profundis” sancito dal disinteresse politico regionale e nazionale, il settore agricolo è sempre in auge. Spesso si dimentica che ben 7 miliardi di persone quotidianamente consumano prodotti che provengono “dalla terra”.

Un business in mano ai grandi gruppi economici mondiali e alle banche che al settore primario guardano con grande interesse, comparto, che in questi ultimi due anni di crisi, ha mantenuto posti di lavoro e redditi. Il punto dolente è la disarticolazione del settore agricolo siciliano che presenta una senilità elevata che non consente il ricambio generazionale, indispensabile per approdare ad una visione globalizzata del mondo agricolo, l’incontrollato meccanismo dei costi  energetici, la mancanza di controlli sui prodotti che quotidianamente arrivano sui nostri mercati, ma anche dei prezzi, la frammentazione dell’offerta, ecc.,  elementi che tutti i partecipanti hanno evidenziato e sottoposto alle autorità presenti.

Salvatore Rizzo, Presidente del Consiglio Regionale dei Dottori Agronomi e Forestali

In queste due giornate, inoltre, gli agronomi hanno guardato alla potenzialità di lavoro offerto dal nuovo scenario economico-politico-sociale determinatosi nei paesi Mediterranei. A tal riguardo Salvatore Rizzo, Presidente Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia ha evidenziato che:La Federazione Sicilia è candidata a supportare il nuovo scenario Euromediterraneo mettendo a disposizione di tutti i Paesi, professionalità ed esperienze capaci d’assicurare uno sviluppo sostenibile ed ecosolidale”. Sono stati questi gli argomenti dibattuti dal Presidente regionale  Salvatore Rizzo, da Andrea Sisti Presidente Consiglio Nazionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali insieme agli altri rappresentanti degli Ordini siciliani, intelligentemente moderati da  Aurelio Scavone, Presidente Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Palermo.

La kermesse, con l’intervento dei relatori, ha consentito di conoscere le difficoltà dell’avanzamento della spesa del PSR 2007/2013; è stata anche occasione propizia per dibattere la complessità delle procedure burocratiche che aggravano l’attività dei professionisti, compreso le difficoltà d’accesso al portale del SIAN, difficoltà di procedure nel settore della forestazione, lungaggini burocratiche per acquisire autorizzazioni dai vari Uffici, in particolare:  Soprintendenze e Assessorato regionale dell’Ambiente, nonché i notevoli costi della burocrazia, lamentele prontamente ribattute dall’Autorità di Gestione del PSR Rosaria Barresi che ha evidenziato che – la burocrazia e i tentativi di semplificazione sono imposti dai funzionari di  Bruxelles, elementi che garantiscono la legalità -. Apprezzato l’interveto di Giovanni La Via, il quale ha esposto lo scenario della nuova politica comunitaria 2013/2020.

Andrea Sisti, Presidente del Consiglio nazionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali

Dal confronto sono scaturite nuove opportunità di lavoro  e l’esigenza di creare nuove figure professionali che, parallelamente alla figura tradizionale dell’agronomo, devono essere costruite e rese disponibili alle richieste che provengono dal mondo globalizzato. Nuove figure professionali che dovrebbero nascere attraverso una formazione più settoriale da affiancare alla tradizionale professione di agronomo, fitopatologo, pedologo, ecc, come ad esempio, responsabili di Piani di sviluppo rurale, esperti di Strade del Vino, animatori territoriali, esperti di trasformazioni di prodotti agricoli, tecnici di recupero di edilizia rurale, guide di enogastronomia, settore in grande crescita, esperti di recupero ambientale, esperti di analisi sensoriali, esperto di marketing agroalimentare, responsabili della qualità nel settore agroalimentare, ecc. Insomma, nuove professionalità tutte pertinenti agli studi svolti e al titolo conseguito dagli agronomi, al momento occupate da altre figure professionali, che necessitano di energie ed entusiasmo per ridiventare protagonisti in un settore che è da sempre, e lo sarà ancora, “primario”.

Il presidente nazionale Andrea Sisti ha comunicato, inoltre, che la Sicilia ospiterà dal 28 al 30 settembre il XIV Congresso Nazionale, presso le località di Favignana, Trapani e Marsala, con il titolo “ Qualità della vita, Sviluppo e Cooperazione: L’Etica della Professione”.

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