Coloranti naturali, andranno a sostituire nell’industria alimentare quelli sintetici. Ottenuti da ortaggi come la patate viola o le carote nere, i coloranti vengono ripescati da antiche tradizioni, tanto che alcune radici e tuberi, tornano ad essere coltivati esclusivamente a tale scopo.
I nuovi coloranti naturali e le tecniche per ottenerli sono stati presentati nel congresso della Società americana di Chimica in corso a Indianapolis.
Ricomparsi in risposta alle esigenze dei consumatori, i coloranti naturali, a differenza di quelli sintetici o estratti dagli insetti come le cocciniglie, sono più sostenibili e in alcuni casi anche più facili da produrre. ”Oltre a rendere più appetibili cibi e bevande, i coloranti naturali aggiungono composti antiossidanti che possono avere un effetto benefico sulla salute”, ha osservato Stephen Talcott, della Texas A&M University, che conduce ricerche sui pigmenti estratti dalle patate viola, chiamati antociani. In particolare Talcott si sta concentrando sulla gamma di colori che va dal rosa chiaro al rosa marcato, al rosso al viola scuro, tutti estratti da queste patate.
Disponibili in commercio negli Stati Uniti dal 2006, ma ancora difficili da trovare nei negozi, le patate viola hanno gli stessi pigmenti che si trovano nelle ciliegie nere. Anche se difficili da estrarre, gli antociani di queste patate hanno dimostrato di essere tra i migliori pigmenti per colorare cibi e bevande, dalle acque arricchite di vitamine, al gelato e allo yogurt.
I coloranti estratti dalle patate viola offrono inoltre il vantaggio di avere un sapore neutro, a differenza del sapore leggermente terroso e amaro dei coloranti a base di uva, e di essere migliori anche dei coloranti (come il rosso carminio) estratti dalle cocciniglie perché più sostenibili e facili da produrre. Le cocciniglie si nutrono infatti di un particolare cactus originario del Sud America e del Messico e sono necessari circa 2.500 insetti per produrre un grammo di estratto colorante.