Ma se la pioggia è attesa per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, è importante però che cada in maniera continuativa e moderata perchè i forti temporali con bombe d’acqua e precipitazioni violente – spiega la Coldiretti – peggiorano la situazione, anche con frane e smottamenti, poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua in eccesso. Una situazione figlia del cambiamento climatico che ha moltiplicato gli eventi estremi e che rende urgente agire con progetti di lungo periodo per gestire le risorse idriche e conservarle e usarle quando servono.
La pioggia – evidenzia Coldiretti – serve anche a ripristinare l’equilibro ambientale dei boschi a proteggerli dal divampare degli incendi che, favoriti dal caldo anomalo, provocano danni ingentissimi di lungo periodo. Infatti – evidenzia Coldiretti – ci vogliono almeno 15 anni per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme e ricostruire i sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.
Intanto caldo e siccità hanno sconvolto le campagne dove – sottolinea la Coldiretti – si registra quest’anno un taglio del 10% del raccolto di grano, del 14% di quella di uva da vino fino al 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno mentre il grande caldo sta riducendo fino al 20% la produzione di latte nelle stalle.
L’ondata di calore africana – evidenzia la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio e agosto con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che – conclude la Coldiretti – hanno già superato i 6 miliardi dello scorso anno.