Per la pesca arriva il fermo biologico che bloccherà nei porti le imbarcazioni nazionali lungo le coste dell’intera penisola, secondo un preciso calendario. E’ quanto afferma Impresa Pesca Coldiretti nel commentare la firma del decreto sul riposo biologico da parte del Ministro De Girolamo.
Con il fermo pesca si bloccano le attività della flotta italiana per favorire il ripopolamento del mare e garantire un migliore equilibrio tra le risorse biologiche e l’attività di pesca ma aumenta anche il rischio di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca.
Si parte il 22 luglio per l’alto Adriatico, nel tratto da Trieste a Rimini, con il blocco per 42 giorni, delle barche che hanno sistemi a traino. Il 5 agosto stop alle attività per il centro e sud Adriatico, da Pesaro a Bari. Il primo ottobre si fermeranno i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno, mentre Sardegna e Sicilia decideranno nel periodo agosto e settembre in piena autonomia.
Il tutto in una situazione che, secondo un’analisi Coldiretti Impresa Pesca su dati Ismea, ha visto aumentare del 6,3 per cento le famiglie italiane che hanno rinunciato ad acquistare pesce fresco nonostante i prezzi al consumo siano rimasti pressoché stabili. A segnare un forte calo nei consumi è il pesce azzurro come le alici che calano del 12 per cento ma nel piatto degli italiani diminuiscono anche i calamari (-14 per cento) e le cozze e gli altri mitili (-12 per cento).
Un crollo che ha messo a dura prova la flotta di pescherecci italiana che negli ultimi 30 anni ha già perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro. Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l’identità nazionale del prodotto Coldiretti Impresa Pesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica.
Assieme al decreto sul fermo pesca è stata fornita assicurazione circa la copertura per il rimborso del premio alle imprese, con risorse comunitarie Fep messe a disposizione dalle Regioni. Resta, però, forte la preoccupazione per l’impegno delle risorse per il rimborso del periodo di inattività agli equipaggi tramite la Cassa integrazione straordinaria.