Con la decisione di rinunciare allo sviluppo e alla commercializzazione di nuovi prodotti transgenici (ogm) destinati all’Unione europea, la societa’ tedesca Basf prende giustamente atto della crescente opposizione della maggioranza dei cittadini europei che in quasi due casi su tre (61 per cento) si sono detti molto contrari ai cibi geneticamente modificati.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione della multinazionale tedesca. Si prende finalmente atto che gli Ogm spingono verso un modello di sviluppo omologante che non si adatta all’agroalimentare che in Europa è vincente solo se punta sulla distintività.
Un comportamento che – precisa la Coldiretti – non potrà non essere presto seguito anche dalle altre multinazionali come dimostra il calo della superficie coltivata a Ogm in Europa che si è progressivamente ridotta negli ultimi anni fino ad appena 91.643 ettari (2010) mentre su un totale di 27 paesi dell’Unione
Europea solo in 6 è stato coltivato mais Ogm (Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo, Polonia e Repubblica Ceca). Sono invece solo 450 gli ettari coltivati con patata “amflora” da seme che è presente – conclude la Coldiretti – solo in tre paesi (Germania, Svezia e Repubblica Ceca).
Fonte: Coldiretti