Svolta in Sicilia, dove d’ora in poi i malati gravissimi (e non) potranno curarsi con le cellule staminali del metodo Stamina.
La Regione siciliana ha, infatti, approvato una risoluzione che individua anche le strutture dove sara’ possibile ottenere le cure secondo la metodica del professor Vannoni. Lo rende noto il Movimento Vite sospese, che da giorni sta manifestando a Montecitorio proprio per la liberta’ di cura con il metodo Stamina.
“Una decisione epocale che ci rende orgogliosi per la battaglia vinta”, commenta Pietro Crisafulli, vicepresidente del Movimento Vite Sospese e presidente dell’associazione Sicilia Risvegli onlus.
“La Regione Sicilia – si apprende in una nota del Movimento- ha tenuto conto dell’evidenza dei risultati positivi del Metodo Stamina su molti pazienti e per questo ha fatto una scelta coraggiosa”, spiega l’avvocato Desiree Sampognaro, “una scelta che arriva mentre molti giudici di fatto condannano a morte tanti bambini negandogli queste cure”. Piu’ in dettaglio, con la risoluzione approvata dalla Commissione Sanita’ dell’Assemblea regionale siciliana, si impegna il governo regionale ad autorizzare due ospedali siciliani, uno a Palermo e uno a Catania, a procedere con il trattamento sperimentale che prevede l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali del ‘metodo Vannoni’.
In Sicilia si stima che siano circa 250 i soggetti affetti da patologie rare che potrebbero essere trattati con questo tipo di terapia. Gli ospedali che dovrebbero essere autorizzati ad applicare il metodo ‘Stamina’ sono il “Vittorio Emanuele-Ferrarotto-San Bambino” di Catania ed il “Villa Sofia-Cervello” di Palermo.
Entrambe le strutture dispongono di personale, mezzi e know-how sulla terapia sperimentale in base ad accordi e convenzioni avviate con la Stamina Foundation Onlus e gli Ospedali Riuniti di Brescia. La risoluzione, in particolare, impegna l’assessorato regionale alla Salute ad autorizzare i due ospedali “affinche’ sia attivato entro 30-45 giorni, un laboratorio in ciascuna azienda in grado di produrre, estrarre, trattare e infondere linee cellulari staminali adulte di tipo mesenchimale/stremale per l’utilizzo autologo o eterologo da impiegare nell’ambito della medicina rigenerativa per singoli pazienti senza valida alternativa terapeutica, nel pieno rispetto della normativa vigente e sulla base del principi di scienza e coscienza medica”.
“Sappiano bene che ci sono opinioni contrastanti sull’applicazione di questa terapia – dice Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanita’ all’Ars – ma la Sicilia ha il dovere di dare speranza a decine di famiglie e di pazienti”.