Le conifere della Scandinavia sono delle sopravvissute dell’era glaciale. Contrariamente a quanto pensato finora, il ghiaccio che 22.000 anni fa ricopriva la penisola scandinava non e’ riuscito a uccidere tutte le piante: alcuni pini e abeti si sono salvati trovando riparo in piccoli rifugi liberi dal ghiaccio.
Lo dimostra una ricerca internazionale pubblicata su Science e guidata dall’italiana Laura Parducci, che lavora nell’universita’ svedese di Uppsala.
Fino ad oggi si pensava che l’ultima era glaciale avesse spogliato la Scandinavia di tutti i suoi alberi e che gli attuali pini e abeti discendessero da esemplari arrivati in un secondo momento da alcune zone dell’Europa meridionale e orientale non ricoperte dal ghiaccio. I ricercatori sono riusciti a ribaltare questa teoria confrontando il Dna delle conifere moderne con quello degli antichi pini e abeti scandinavi, estratto dai pollini intrappolati nel fondale di un lago.
”I nostri risultati dimostrano che non tutte le conifere scandinave hanno lo stesso recente antenato comune cosi’ come abbiamo sempre creduto finora”, spiega Eske Willerslev, docente del centro di geogenetica dell’universita’ di Copenhagen. ”Ci sono dei gruppi di pini e abeti che sono sopravvissuti alla rigidita’ del clima in piccoli rifugi liberi dal ghiaccio per decine di migliaia di anni, che solo in seguito allo scioglimento dei ghiacci hanno ripreso a diffondersi. Altri pini e abeti sono originari di alcune aree libere dai ghiacci nel sud e nell’est dell’Europa: quindi – conclude Willerslev – ora possiamo parlare di specie di conifere scandinave ‘originali’ e di altre ‘introdotte’ naturalmente in un secondo momento”.