Agricoltura sociale: quale disciplina per il settore?

Closeup shot of an adult and child holding a plant growing out of soil

di Giuseppe Consiglio

L’agricoltura sociale va intese come quell’insieme di esperienze ed iniziative che prevedono l’esercizio di attività strettamente legate al settore agricolo, congiuntamente a quelle di inserimento e re-inserimento lavorativo, sociale, educativo indirizzato a soggetti deboli e a fasce di popolazione marginalizzate. Mutualità, solidarietà e condivisione, sono gli elementi cruciali che definiscono e caratterizzano tale fattispecie del settore agricolo che promuove la creazione di un legame sempre più forte tra l’azienda agricola produttiva in senso stretto e la “famiglia/comunità rurale”.

L’assenza di riferimenti normativi ad hoc, non ha impedito all’agricoltura sociale di avere, nel corso degli anni, una sempre maggiore diffusione in Italia come nel resto d’Europa. Le pratiche riconducibili al fenomeno, hanno assunto caratteristiche differenti proponendo modelli originali a seconda dei contesti e delle esigenze in cui si sono sviluppate. Operatori agricoli e sociali hanno mostrato una crescente attenzione nei confronti dell’agricoltura sociale, che, anche in virtù dei positivi risultati e delle benefiche ricadute di tali attività sui soggetti deboli e svantaggiati, ha ricevuto l’interesse delle istituzioni preposte non solo ad un’attività di regolamentazione del fenomeno ma anche all’erogazione di sovvenzioni e finanziamenti.

Il Comitato economico e sociale europeo, con parere 2013/C 44/07, sollecitava le istituzioni dell’UE e i governi degli Stati membri, a promuovere e supportare il settore dell’agricoltura sociale adottando un profilo normativo che riconoscesse il valore aggiunto delle iniziative e favorisse il miglioramento dei processi di governance e cooperazione tra gli attori dei diversi ambiti d’intervento politico e ammnistrativo. La legge 18 agosto 2015, n. 141, recante “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, rappresenta l’impianto normativo di base adottato dallo Stato Italiano in cui vengono riconosciute e consolidate le precedenti esperienze nel campo evidenziando l’aspetto multifunzionale delle imprese agricole.

Sono da ritenersi come attività rientranti nell’alveo dell’agricoltura sociale:

1. l’inserimento socio-lavorativo di soggetti diversamente abili e lavoratori svantaggiati;

2. prestazioni e attività di servizio per le comunità locali mediante l’utilizzo di risorse materiali;

3. attività e servizi di supporto e affiancamento per le terapie mediche;

4. progetti finalizzati all’educazione ambientale ed alimentare, oltre che alla tutela della biodiversità.

Alcune regioni hanno emanato specifiche disposizioni destinate proprio alla disciplina dell’Agricoltura sociale, altre hanno tenuto conto dell’aspetto multifunzionale dell’azienda agricola citando tale fattispecie, altre ancora, come la Sicilia, si sono limitate ad inserire pochi articoli su atti e dispositivi normativi di più ampio respiro, malgrado il ripetuto avvio, nel corso degli anni passati, di iter legislativi specifici mai portati a termine.

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