A gghiotta di pescespada: una chicca messinese

A Messina, si dice, che la ricchezza di ricette riguardanti il pescespada, tragga origine dall’alimentazione degli equipaggi provenienti da questa parte della Sicilia.

Abitudine, per altro, consumata con grande larghezza, data l’immancabile presenza del pesce nelle acque dello Stretto. C’è da dire, che di fatto, l’agghiotta di pescespada resta comunque una delle più piacevoli specialità gastronomiche messinesi. Piatto prelibato per buongustai dal palato fine, questa non ha maì conosciuto cedimenti, ed ha fronteggiato veramente bene la famosa disputa con la “NOUVELLE CUISINE”, raccogliendo peraltro più favorevoli consensi della “sorella francese”.

Ma vediamo come si prepara. Ecco innanzi tutto gli ingredienti: quattro fette di sorra di pescespada, pomodori maturi, pinoli, uvetta sultanina, un bicchiere di olio d’oliva, due spicchi d’aglio, qualche oliva verde di salamoia, una cipolla, una costa di sedano, un cucchiaio di capperi sotto sale, due foglie di alloro, un pò di farina bianca, sale e pepe.

Per la sua esecuzione, questa è la traccia: mettete l’uvetta ad ammorbidire in acqua tiepida per circa mezz’ora, infarinate le fette di pesce e poi fatele friggere nell’olio bollente. Quando avranno acquistato un bel colore dorato, mettetele in un piatto a parte. Ma attenzione: non buttate via l’olio perchè in esso dovrete fare imbiondire la cipolla tritata e l’aglio schiacciato.

E sempre nell’olio già usato per friggere il pescespada, aggiungete poi i pinoli, il sedano tritato, l’uvetta ben strizzata, i capperi lavati e le olive snocciolate. Lasciate rosolare ogni cosa, unite di seguito i pomodori pelati e spezzettati (se serve aiutatevi con un pò di concentrato), quindi incoperchiate e cuocete a fuoco lento per almeno dieci minuti.

A questo punto sistemate le fette di pesce in una pirofila, e su queste cospargete la salsa preparata unendo le foglie di alloro, sale, pepe, e un pò d’acqua che deve arrivare a coprire il tutto. Ultima fase: ponete il recipiente in forno a 200° , e dopo un quarto d’ora estraetelo fuori. Potete accompagnare il piatto con fette di pane tostato e piccole variazioni a piacere. Ma per saperne di più, non resta altro da fare che una comanda di AGGHIOTTA in uno dei tanti simpatici ristoranti di Ganzirri.

Buon appetito a tutti!

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