Raddoppiano nel 2011 le esportazioni di vino italiano in Russia (+91 per cento) dove sono però scattati superdazi che rischiano di frenare la forte crescita dei consumi nel prodotto italiano. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo trimestre del 2011 che evidenzia come il Paese di Putin si sia classificato nel 2011 al terzo posto in Europa tra i principali mercati di sbocco del vino Made in Italy dopo Germania e Inghilterra ma davanti alla Francia. Un risultato – sottolinea la Coldiretti – dovuto anche alle ottime performance dei nostri spumanti che rappresentano in valore oltre un terzo delle esportazioni complessive di vino. I risultati positivi del Made in Italy rischiano però – continua la Coldiretti – di subire un drastico ridimensionamento nella seconda metà dell’anno per effetto dell’entrata in vigore da questa settimana di un superdazio che colpisce particolarmente la produzione nazionale ed avvantaggia i concorrenti. In base alla nuova diposizione – spiega la Coldiretti – il livello di “custom profile” fissato per i vini italiani è pari a 3 dollari per litro: ciò si traduce in 1,60 euro per le bottiglie da 0,75 litri e 2,12 euro per quella da 1 litro. Cifre superiori a quelle predisposte per i vini francesi e spagnoli (1,22 euro al litro e 0,80 euro per la bottiglia da 0,75 litri). Gli effetti sul mercato russo dell’aumento dell’imposizione fiscale è stimato in un incremento pari al 30 per cento prezzi al consumo che non mancherà di avere effetti negativi sulle esportazioni Made in Italy. Una situazione sulla quale occorre fare immediata chiarezza per l’impatto economico del settore vitivinicolo ma anche – conclude la Coldiretti – per il ruolo da traino che svolge per l’intera economia Made in Italy all’estero.
Fonte: Coldiretti