Allarme degli scienziati Usa alla Nasa per la troppa spazzatura spaziale che galleggia in orbita. Ad allertare l’ente spaziale sono stati i ricercatori del National Research Council che, in uno studio di cui riferisce la Bbc, affermano come l’immondizia in orbita abbia ormai raggiunto “un punto di non ritorno”. Con il rischio, avvertono i ricercatori, che in caso di impatto con qualche detrito allo sbando “possano andare distrutti costosissimi satelliti e navicelle spaziali”. Secondo alcuni modelli sviluppati al computer, la quantià’ di spazzatura orbitale “ha raggiunto un punto critico”, che espone anche la Stazione Spaziale Internazionale al rischio impatto.
Per il Consiglio della ricerca statunitense, insomma, “la presenza di detriti in orbita aumenta in maniera esponenziale” con il rischio di “continue collisioni” fra gli stessi oggetti ‘abbandonati’ in orbita. Collisioni che, a loro volta, “accrescono la quantità già alta” di detriti spaziali, a danno anche di strumenti e veicoli spaziali attivi. Ma di che cosa è fatta la spazzatura spaziale? In orbita galleggiano frammenti di vecchi razzi, satelliti spenti e, soprattutto, nuvole di particelle causate dalla distruzione di satelliti. Per i ricercatori Usa, attualmente nello spazio ci sono 22.000 oggetti rilevabili dalla Terra, in orbita ad una velocità superiore ai 28.000 km orari.
Danni gravi, però, possono arrivare anche da detriti di dimensioni più piccoli, secondo lo studio Ncr. Nel ‘paper’, gli scienziati parlano di esortano “regolamenti internazionali per limitare la spazzatura e più ricerca sul possibile uso di lanciare grandi reti magnetiche o ombrelloni giganti”. “La situazione è critica” commenta Donald J. Kessler, ex scienziato della Nasa, “perché lo scontro fra detriti crea ancora di più spazzatura”. “Abbiamo perso il controllo dell’ambiente” ammette Kessler.
Fonte: Adnkronos