O Roma o morte! 150 anni dopo a Marsala

Il 10 maggio 2012, alle ore 15,30, nella sala congressi del complesso San Pietro (Museo Civico di Marsala, sezione garibaldina) si è tenuto un incontro-dibattito sul Risorgimento e i suoi insoddisfacenti esiti, culminati nell’estate 1862 nel ritorno di Garibaldi in Sicilia e nella spedizione armata di migliaia di volontari  nel Continente per aggregare Roma e Venezia al neonato regno d’Italia.

L’austera cornice dei cimeli garibaldini e l’atmosfera ottocentesca che si respira all’interno del complesso già monastico, gli argomenti trattati e i film proiettati hanno consentito agli alunni del Liceo classico Giovanni XXIII d’accostarsi con interesse agli avvenimenti di 150 anni fa in un vivace crescendo di emozioni sfocianti, talora, in una sorta di ‘immersione totale’ nell’entusiasmo con cui le popolazioni siciliane accolsero per la seconda volta l’Eroe dei due mondi, fino a suggerirgli, il 19 luglio proprio a Marsala, la parola d’ordine O Roma o morte!

A dare il la al primo tuffo nell’atmosfera spumeggiante di quegli irripetibili momenti d’orgoglio marsalese è stato il prof. Elio Piazza, direttore della sezione garibaldina del Museo Civico, e coordinatore dell’incontro. Non meno preziosa ed entusiasmante è stata l’opera di mediazione culturale (tra i relatori esterni e gli alunni del liceo) svolta con passione e intelligenza dalla prof.ssa Vivy Abbagnato, docente di storia e filosofia.

La relazione introduttiva è stata tenuta dal dott. Claudio Paterna (dirigente dell’Assessorato per i Beni Culturali della Regione Siciliana e presidente del Comitato provinciale di Palermo dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano), che ha spaziato dalle vicende pre-risorgimentali alla spedizione dei Mille, alle ragioni che portarono Garibaldi a ritornare in Sicilia per completare l’opera di unificazione nazionale convogliando il malcontento degli strati popolari siciliani (per la leva obbligatoria e la quasi dittatura imposta dall’amministrazione sabauda) nell’alveo del progresso civile e democratico della neonata Patria, alla delusione dello stesso Nizzardo, che dopo la tragedia di Aspromonte si produsse in un vero e proprio atto d’accusa in Parlamento.

Da parte sua, Silvia Bentivegna (discendente diretta dell’omonima famiglia corleonese che espresse ben quattro eroi risorgimentali e, successivamente, due valorosi comandanti partigiani) si è soffermata sul contributo offerto alla causa dell’unificazione nazionale da Francesco Bentivegna, antiborbonico con un forte ascendente sulle masse popolari, che svolse un ruolo di primo piano dal 1848 al 1856 e fu fucilato dai soldati borbonici il 20 dicembre 1856 a Mezzojuso. Muovendo da questa premessa, l’oratrice ha raccontato anche le vicende umane e politiche di altri due eroici fratelli del martire: Giuseppe e Stefano, che furono tra i principali organizzatori della spedizione in Aspromonte.

Durante la conferenza sono stati proiettati due film, il primo dei quali, Garibaldi a Corleone (realizzato nel 2006 dall’associazione teatrale Cepros di Corleone, di cui è autorevole dirigente Leo Scalisi), racconta la venuta di Garibaldi in Sicilia e il suo breve soggiorno a Corleone (10 luglio 1862), dove fu ospite dei Bentivegna e arringò il popolo da un balcone del palazzo della patriottica famiglia accanto a donna Teresa Cordova dei marchesi della Giostra (madre del martire del 1856) e ai suoi due figli maschi, che sarebbero rimasti accanto a Garibaldi fino al 29 agosto, giorno della battaglia di Aspromonte.

Il secondo film, Viva l’Italia di Roberto Rossellini (1961) con Paolo Stoppa e Franco Interlenghi, ricostruisce gli avvenimenti risorgimentali del 1860 sullo sfondo dei luoghi reali dove si svolsero i fatti. A catturare l’attenzione degli studenti sono state soprattutto le scene della battaglia di Calatafimi con le camicie rosse all’assalto del colle Pianto Romano e l’insurrezione di Palermo, ambientata nei quartieri ancora squarciati dalle bombe dell’ultima guerra.

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