L’aglio rosso di Nubia sotto processo

Sono stati ben sette i capi d’accusa al processo del “famigerato” aglio rosso di Nubia, frazione di Paceco (TP); l’imputato che si fregia anche dell’appellativo di “prodotto tradizionale” ed aspira al riconoscimento dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) sedeva sul banco degli imputati del Museo del Sale di Nubia, che per l’occasione, si è trasformato – per un giorno – in un tribunale speciale. L’iniziativa è stata proposta dall’Accademia Italiana della Cucina delegazione di Trapani.

La Corte è stata presieduta da Francesco Garofalo, Presidente di Sezione del Tribunale di Trapani, coadiuvato dai giudici a latere: Lucio Messina, Consultore Nazionale dell’A.I.C, Biagio Martorana, Sindaco di Paceco, Giacomo De Leo, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, Santo Caracappa, Direttore Area Palermo dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, Antonino Mancuso, Presidente della BCC «Sen. Pietro Grammatico» di Paceco.
Il ruolo di pubblico ministero è stato rivestito da Salvatore Verga, Presidente del Corso di Laurea in Dietistica – Facoltà di Medicina – Università Palermo e dall’avvocato cassazionista  Antonino Sugamele.

Per il Collegio di Difesa sono intervenuti: Giacomo Dugo, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione e dell’Ambiente – Università di Messina, Giovanni Vaccaro, già Consigliere Nazionale Forense – Governatore eletto del Rotary Club – Distretto 2010 a.r. 2014-2015, Arian Frasheri, Cardiochirurgo, Calogero Puntrello, Cardiologo, Giacomo Franzitta, Cassazionista.

Il ruolo di Cancelliere è stato ricoperto da Anna Rosa Carriglio, Dirigente Cancellerie Civili, Tribunale di Trapani.

I pubblici ministeri si sono avvalsi dai consulenti tecnici:
Vincenzo Messina, Direttore Area emergenza Ospedale di Trapani, il Conte Vlad III Drakul, principe della Valachia – meglio conosciuto come Conte Dracula che si è presentato in videoconferenza.

Per la Difesa sono stati chiamati i consulenti tecnici:
Alberto Sinatra, Presidente Ordine degli Avvocati di Trapani,
Gianfranco Zarzana, Presidente Ordine degli Avvocati di Marsala, Benedetto Mirto, Pediatra, Bartolo Giglio, Presidente del Consorzio dell’Aglio rosso di Nubia.

L’iniziativa ha riscosso un notevole successo per la bravura del presidente Dr. Francesco Garofalo, ma anche per la simpatia dell’avvocato Antonino Sugamele  nelle vesti di P.M. e dell’avvocato della difesa Giacomo Frazzitta.

Un mix intelligente che ha permesso attraverso gli interventi di esperti di grande valore di conoscere le virtù di questo prodotto d’eccellenza dell’orticoltura isolana, buono per tutte le occasioni.

Ignazio Aversa organizzatore e coordinatore dell’Accademia Italiana della Cucina Delegazione di Trapani può ritenersi soddisfatto del successo della kermesse.

In attesa della sentenza un folto pubblico, sfidando i 40° di temperatura e un’umidità elevatissima sono rimasti incollati alle proprie sedie divertiti e incuriositi di questo curioso evento, hanno potuto degustare il corpo del reato: “A Pasta cu l’agghia a trapanisa”  cucinata dall’enogastronomo Giuseppe Giuffrè, Gran Priore della medesima associazione.

 

 

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI NUBIA

Decreto di citazione a giudizio

 

L’Ufficio del Pubblico Ministero,

visti gli atti del procedimento in epigrafe, instaurato nei confronti

dell’AGLIO ROSSO di Nubia

difeso dal Prof. Dott. Giacomo DUGO; dall’Avv. Giovanni VACCARO; dal Prof. Arian FRASHERI; dal prof. Calogero PUNTRELLO; dall’Avv. Giacomo FRAZZITTA

imputato dei seguenti reati:-

 

a.   Attentato alla linea e alla salute degli umani per avere, rendendo più gustosi e più appetibili gli alimenti, arrecato grave nocumento all’armonia fisica e alla salute degli stessi;

b.   Atti di libidine culinaria continuata per avere, in concorso con altri elementi di perversione (quali spaghetti, pane, bruschette, pomodoro, patatine, olio d’oliva e altro), provocato o
comunque eccitato la libidine gastronomica delle persone;

e.   Concorso in commercio di prodotti alimentari pericolosi per la salute (artt. 110, 444 c.p.) per avere agevolato e favorito la diffusione e il commercio di sostanze destinate all’alimentazione umana, pregiudizievoli per la salute pubblica;

d.  Avere attentato all’unità delle coppie e quindi della famiglia per avere, provocando rilevanti alitasi, gravemente compromesso le loro manifestazioni di affettività;

e.   Strage (art. 422 c.p.) per avere determinato innumerevoli ecatombi di vermi solitari ( taeniasolium);

f.   genocidio (legge 9/10/1967 n. 962) per avere cagionato o comunque concorso a cagionare l’estinzione dei vampiri nella Valachia rumena, determinando in alcuni casi la morte dei membri del gruppo; causando seri danni fisici o mentali a
membri del gruppo; Influenzando deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con lo scopo di pervenire alla distruzione fisica totale o parziale dei vampiri;

g.  Concorso esterno in criminalità organizzata (artt.110 – 416 bis c.p.) per avere, con le condotte sopra elencate e altre ancora parimenti turpi e deplorevoli, destabilizzato l’ordinato svolgimento delle relazioni sociali, dichiarando manifestamente l’imputato, con la sua colorazione rossiccia, di appartenere a gruppi eversivi dell’estrema sinistra;

h.  Avere posto in essere atti di ciarlataneria perpetrando attività diretta a speculare sull’altrui credulità, o a sfruttare o a alimentare l’altrui pregiudizio, presentandosi come esercente di giochi di sortilegio, incantesimi, esorcismi, millantando e affermando in pubblico grande valentìa nella propria arte o professione, magnificando ricette, cui si attribuiscono virtù straordinarie o miracolose.

i.  Avere perpetrato il reato di truffa aggravata ponendo in essere artifizi e raggiri, inducendo gli umani in errore, millantando e prospettando pericoli immaginari di sortilegi e incantesimi che l’imputato sostiene saper affrontare e neutralizzare. Con l’aggravante di avere ingenerato nelle persone offese dal reato

il timore di un pericolo immaginario, nonché avere commesso il fatto attraverso l’uso di trasmissioni televisive o radiofoniche.

j.  Avere, attraverso pericolose interazioni farmacologiche, messo a rischio la vita degli umani, e precisamente, avere concorso, con il farmaco WARFARIN ed antiaggreganti piastrinici, ad aumentare il rischio di sanguinamento; avere concorso con il farmaco SAQUINAVIR, utilizzato come antivirale nell’HIV, perché inibitore della proteasi, alla riduzione della biodisponibilità; avere,  in  concorso alla VITAMINA E,  potenziato gli effetti antitrombotici; Avere concorso, con la PENTOSSI-FILLINA e la TICLOPIDINA, farmaci antitrombotici ed antiaggreganti piastrinici, ad aumentare il rischio di emorragie; Avere concorso con il FANS ad aumentare la gastrolesività; Avere concorso con il PARACETAMOLO alla riduzione della concentrazione plasmatica di metabolici ossidativi e dell’epatotossicità; Avere concorso con il CLORZO-XAZONE, miorilassante, alla riduzione del 40% della biodisponibilità del farmaco; Avere concorso con ACE-inibitori, alla riduzione dell’effetto ipotensivo del farmaco.

Da tempo immemorabile, in agro di Nubia-Paceco e da lì in tutto il Mondo

Persona offesa dal reato: soggetti identificati nei diversi capi di imputazione.

Visti gli articoli di legge

DISPONE

La citazione dell’AGLIO ROSSO DI NUBIA, come sopra generalizzato, davanti alla Corte presieduta dal Dr. Francesco Garofolo, con avvertimento che l’imputato non comparendo senza un legittimo impedimento sarà giudicato in contumacia.-

INVITA

L’imputato, qualora non vi abbia già provveduto, a dichiarare o eleggere il domicilio per le notificazioni da effettuarsi presso la Cancelleria della Corte. Con avvertenza che in caso di mancanza di comunicazione di ogni mutamento del domicilio eletto o dichiarato, tutte le notificazioni saranno effettuate ai sensi dell’articolo 161 comma 2 cpp.-

AVVISA

 

L’imputato che potrà nominare difensori di fiducia.

Manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza.-

 

Nubia, 22.3.2012

 

L’Ufficio della Procura:

 

F.to Dr. Osnato Antonio

Prof. Dr. Verga Salvatore

Avv. Antonino Sugamele

 

Dopo un lungo dibattimento e una degustazione forzata la Corte ha emanato la relativa sentenza.

 

REPUBBLICA   ITALIANA

ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA

Delegazione di Trapani

)))(((

In nome del popolo gastronomico

La CORTE di GIUSTIZIA di NUBIA-PACECO

All’esito di pubblico dibattimento ha pronunciato la seguente

SENTENZA

(omissis)

p.q.m.

decidendo inappellabilmente nei confronti dell’AGLIO DI NUBIA, imputato come in epigrafe, così statuisce:

dichiara

l’imputato colpevole dei fatti di cui ai capi a) e b) e, in concorso della prevalente attenuante dei motivi di particolare valore morale e sociale, al fine di infrenare la sua potenziale pericolosità lo condanna in eterno a offrirsi per l’alimentazione in quantità moderata;

assolve

lo stesso imputato:

  •  dalle contestazioni sub e), e), g), perché i fatti non sussistono;
    • dal capo sub d) perché il fatto non costituisce reato essendo al contrario atto a verificare e rassodare fa solidità e stabilità dei legami affettivi e sociali delle coppie;
    • dal fatto sub J) per mancanza di prove risolutive di colpevolezza in ordine al nesso di causalità;

dichiara

non doversi procedere in ordine ai fatti di cui alle lett. f), h) ed i) perché estinti per prescrizione.

CONDANNA

 

L’Accademia Italiana della Cucina, delegazioni di Trapani, a depositare in via ufficiale, con relativo atto notarile, la ricetta per la preparazione della pasta con l’Aglio Rosso di Nubla alla trapanese alla CCIAA  di Trapani per l’iscrizione nello speciale “registro usi e consuetudini   locali”, e ciò per scongiurare il pericolo che una tale ricetta possa venire tramandata solo oralmente.

 

Nubia- Paceco, 29 luglio 2012

Il Presidente

(F.to Francesco Garofalo

 

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