Il 2011 verra’ ricordato come l’anno record per i danni causati dai disastri naturali: secondo le stime della compagnia di assicurazioni Munich Re terremoti, inondazioni e altre calamita’ hanno prodotto 380 miliardi di dollari di perdite nel mondo, il doppio dell’anno precedente e ben 115 miliardi in piu’ del precedente record del 2005.
Secondo gli esperti a far schizzare in alto il conteggio sono stati i due terremoti in Giappone e Nuova Zelanda, mentre per una volta i disastri legati al clima, come alluvioni e siccita’, hanno prodotto meno danni dei cinque anni precedenti, grazie soprattutto ad una stagione ‘fortunata’ per gli uragani atlantici. Nonostante cio’, ammonisce il rapporto, il 90% degli 820 eventi registrati e’ dovuto a fenomeni meteorologici, che hanno provocato almeno 27 mila morti: ”Dal 1980 ad oggi il numero di inondazioni gravi e’ triplicato, e quello delle tempeste raddoppiato – spiega Ernst Rauch, uno dei curatori – e’ molto improbabile che questo non abbia un legame con i cambiamenti climatici”.
Oltre al peggioramento degli eventi disastrosi, spiega un altro studio pubblicato dalla rivista Climatic Change, un altro fenomeno e’ alla base dell’aumento dei danni, e cioe’ la sempre maggiore presenza di infrastrutture e insediamenti umani nelle zone a rischio: ”L’accumulo di benessere in aree molto esposte ai disastri – spiegano gli autori, Fabian Barthel ed Eric Neumayer della London School of Economics – e’ e rimane il principale fattore che spinge in alto i danni economici dei disastri”.
Fonte: Ansa