Misurare con precisione la radiazione solare che colpisce il terreno, tenendo conto di nuvole o smog per rendere più efficiente lo sfruttamento dell’energia dal Sole: è possibile grazie al modello Amesis, messo a punto da un gruppo di ricercato degli Istituti di metodologie per l’analisi ambientale e per i beni archeologici e monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Il modello Amesis (Model for Estimation of Surface solar Irradiance from Satellite), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista ‘Ieee – Transactions on Geoscience and Remote Sensing’, è pensato per superare alcune limitazioni all’utilizzo del solare. ”La precisa conoscenza della disponibilità della risorsa solare sul territorio – ha spiegato Edoardo Geraldi, uno dei responsabili del progetto – è strategica nella pianificazione della politica energetica e per chi investe capitali negli impianti di produzione al fine di migliorare il sistema e pianificarne lo sviluppo nel tempo”.
Questo nuovo strumento potrebbe risultare decisivo, ha spiegato ancora Geraldi, ”nell’identificazione dei siti con il maggiore potenziale solare, ottimizzando in questo modo il ‘consumo’ di territorio; la conoscenza anticipata della copertura nuvolosa per valutare la potenza immessa nella rete, cruciale nella programmazione delle fonti di approvvigionamento e nella definizione delle tariffe”.
La quantità di energia solare che colpisce il terreno è notevolmente discontinua; questa variabilità è legata a molti fattori che possono essere astronomici (dati ad esempio dall’inclinazione dell’asse terrestre), geografici (come latitudine o conformazione del terreno) o ancora atmosferici (buone parte dell’energia viene ‘schermata’ già negli strati alti dell’atmosfera o dalle nuvole). Obiettivo primario di Amesis sarà produrre dati molto accurati relativi all’irraggiamento, che verranno raccolti ogni 15 minuti, in maniera omogenea su tutta l’area europea e nordafricana.
Fonte: Ansa