LEADER in salsa sicula

Nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n. 25 del 10/06/2011 è stato pubblicato il “2° Bando di selezione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e dei Piani di Sviluppo Locale (PSL)”.

In Sicilia, appena il LEADER (Liaçon entre action de development rurale) sarà operativo, delle aree C e D del Programma di Sviluppo Rurale siciliano solo le aree dei due Gruppi di Azione Locale (GAL) esclusi nella prima selezione, il GAL Terre Barocche ed il GAL Terre dell’Etna e delle Aci, e qualche altro Comune, tra cui il Comune di Paternò, resteranno tagliate fuori dalla metodologia LEADER (leggi Leader alla Siciliana).

Certo qualcuno dovrà pure spiegarlo ai quasi trecentomila siciliani che avevano chiesto espressamente di volere essere amministrati, almeno per quel che passa il convento, con la metodologia LEADER che per loro questa metodologia non è attuabile.

Così come qualcuno dovrà spiegare loro perché la sacrosanta scelta di riaprire la selezione per due aree importanti della Sicilia, come i Nebrodi e le Isole, non è stata valida per le aree dei due GAL esclusi. Esclusi solo per non avere raggiunto oggettivi parametri di ruralità. Mancato raggiungimento dovuto, peraltro, alla vergognosa “campagna acquisti” che alcuni Presidenti hanno fatto, battendo il territorio Comune per Comune e promettendo mari e monti, trovandosi poi con un territorio dove difficilmente il LEADER potrà trovare una applicazione ottimale.

E non si venga a raccontare la barzelletta che per ogni Nucleo di Aggregazione Territoriale (NAT) è previsto un solo GAL, visto che prima su 13 NAT sono stati selezionati 15 GAL. Ovviamente la matematica non è una opinione.

Qualche mala lingua sostiene che le aree escluse sono rimaste tali perché i responsabili politici promotori dei GAL esclusi appartengono a parrocchie diverse da quella del Presidente della Regione. Ovviamente sono solo male lingue, appunto, poiché è impensabile che un politico come l’On.le Raffaele Lombardo, possa ricorrere a simili mezzucci per attuare la sua politica sul territorio. E poi sarebbe poco credibile che il Prof. Salvatore Barbagallo, la dott.ssa Rosaria Barresi, il dott. Giuseppe Spartà, -rispettivamente Dirigente Generale dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, Dirigente Generale del Dipartimento degli Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura ed Autorità di gestione e Dirigente del Servizio IV Interventi di Sviluppo Rurale ed Azioni Leader – avallino una simile meschina eventualità.

In ogni caso qualcosa di utile in Sicilia il LEADER lo sta producendo. Pare stia favorendo la nascita di una nuova classe di individui dotati di capacità divinatorie. Questi nuovi veggenti pare siano in grado di snocciolare uno per uno i nomi dei tecnici che andranno a costituire gli staff tecnici dei vari Gal. Qualche Presidente di Gal sembra li voglia ingaggiare ed utilizzarli per qualche puntata al superenalotto. Giusto per rimpinguare i miseri 50 euro ad abitante previsti dal loro Piano di Sviluppo Locale. Ovviamente sono solo leggende metropolitane che lasciano il tempo che trovano, visto che i Bandi di selezione per il personale sono ancora in corso di attuazione.

L’impressione che, comunque, si ricava da questo andazzo è quella che le specificità che caratterizzano il LEADER, la cui combinazione costituisce ciò che viene definito “valore aggiunto dell’approccio LEADER”,  sono argomenti ostici per le Autorità regionali deputate ad attuare l’Asse IV del PSR Sicilia. Si corre il serio rischio che concetti come approccio territoriale, approccio ascendente, Gruppo di Azione Locale, Strategie pilota di sviluppo, cooperazione infraterritoriale e transazionale, rete europea, restino invischiati e stritolati nella miope, ottusa, burocratizzata visione che hanno le suddette Autorità in materia di sviluppo rurale.

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