Ladri in campagna… “a ruba” i carciofi

E’ solo l’ultima segnalazione quella che viene dal Lazio in provincia di Latina dove a Sezze sono stati rubati nei campi un migliaio di carciofi ma i furti nelle aziende agricole si moltiplicano come ad Afragola dove in settimana  sono stati colti in fragrante ladri di scarole mentre a Caserta sono state fatte sparire le fragole in serra.

E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme su uno degli effetti della crisi che fa cambiare gli obiettivi dei ladri e mette in difficoltà le aziende agricole. “I carciofi sono stati staccati uno a uno provocando danni anche ai raccolti futuri” ha raccontato il presidente della Coldiretti di Sezze Vittorio del Duca che insieme agli altri agricoltori vittime dei nuovi “affamati” ha presentato la denuncia al locale comando dei carabinieri. Ad Afragola i due ladri di insalate sono stati trovati con il corpo del reato in una macchina che erano riusciti a riempire con 500 cespi di scarole.

D’altra parte i carciofi romaneschi sono venduti al consumatore sugli scaffali in media a quasi un euro al chilo (0,95 euro/kg) anche se l’agricoltore riceve solo 40 centesimi mentre le scarole a 2,15 euro al chilo dei quali al produttore vanno in media 31 centesimi, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati sms consumatori.


Un segno dei tempi con la crisi che oltre a cambiare le priorità di spesa degli italiani modifica anche i comportamenti dei ladruncoli in un Paese come l’Italia dove la spesa per l’alimentazione raggiunge quasi il 19 per cento del totale. Le segnalazioni alla Coldiretti infatti si moltiplicano sul territorio ed evidenziano che i nuovi ladri non mostrano gusti particolari e colpiscono indistintamente tutte le produzioni commestibili I furti avvengono preferibilmente di notte e oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti  toccano spesso anche – precisa la Coldiretti – danni alle strutture e alle coltivazioni in campo magari non ancora pronte per la raccolta. La Coldiretti chiede un rafforzamento dell’attività di controllo delle forze dell’ordine sul territorio.

Con la crisi l’interesse per i prodotti alimentari da parte della piccola criminalità va dal campo alla tavola ed è confermato dai dati del “Barometro dei furti nella vendita al dettaglio” del Centre for Retail Research nei paesi europei che registra una crescita record del 7,8 per cento dei furti nei supermercati che superano secondo la Coldiretti il valore di 3 miliardi in Italia nel 2011, il piu’ elevato da quando è iniziata la rilevazione cinque anni fa.

Nella lista dei prodotti che scompaiono piu’ facilmente dagli scaffali dei supermercati ci sono anche i formaggi, la carne, i vini e gli alcolici. La criminalità nelle campagne non è un fenomeno nuovo anche se sono cambiati gli obiettivi. Secondo uno studio Coldiretti/Eurispes nel 2011 la con il racket, il pizzo e gli altri fenomeni malavitosi si è sviluppa a danno delle campagne italiane un giro di affari di 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business criminale) con la criminalità organizzata che in agricoltura opera attraverso furti di prodotti, attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo, anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe nei confronti dell’Unione europea e caporalato.

Redazione

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