Dopo avere lasciato oltre due milione di persone senza elettricità lungo la costa dalla Nord Carolina alla Virginia, avere provocato la morte di almeno nove persone e danni che ancora non è possibile calcolare, Irene è arrivato a New York.
New York sembra un deserto: il sindaco Michael Bloomberg aveva ordinato l`evacuazione obbligatoria di 370.000 persone dalle zone considerate a rischio (comprese Battery Park, il Financial District, Wall Street, parte di Chinatown e alcune aree dei borough di Brooklyn e Staten Island) e aveva chiesto a tutti gli altri di rimanere tappati in casa almeno fino alle 21 di domenica.
Il passaggio di Irene sulla Grande Mela dovrebbe esaurirsi nel pomeriggio di lunedì. L’uragano viaggia a circa 22 chilometri orari, secondo quanto riportato dal Servizio meteorologico nazionale degli Stati Uniti. La perturbazione è stata declassata a categoria 1, il che significa che ha venti inferiori ai 144 chilometri orari. Le raffiche del ciclone spirano alla velocità di 136,7 chilometri all’ora, in calo rispetto ai 160,9 chilometri di venerdì.
Il record della pioggia finora a Hampton in Virginia, a sud di Washington, dove la tempesta ha fatto cadere in poche ore ben 30 centimetri d’acqua.
Cancellati 9.215 voli fino a lunedì dalle compagnie americane dagli aeroporti di New York, Philadelphia, Boston e Washington.