Il blizzard spinge corsa acquisti cibo +20%

L’annunciato arrivo del maltempo con neve, gelo e forte vento blizzard sta spingendo una corsa agli acquisti dei prodotti alimentari con un aumento del 20 per cento rispetto a quelli quotidiani dei giorni scorsi.

E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che per la preoccupazione in molti stanno facendo scorte di alimenti mentre la situazione degli approvvigionamenti è ancora difficile in molte aree del Paese per la neve che ha bloccato le consegne e i ritiri del prodotto ma anche del gelo che ha ghiacciato le coltivazioni in campo e quelle già raccolte ferme nei magazzini o nei banchi di vendita all’aperto. Il rischio è dunque che la prospettiva di una nuova ondata di maltempo, con forte abbassamento delle temperature e nevicate, determini fenomeni di accaparramento dei generi alimentari, generati della paura che ci possano essere problemi di approvvigionamento e nell’ipotesi di dover rimanere chiusi in casa per più giorni.

Un comportamento che favorisce fenomeni speculativi anche sui prezzi e il consiglio della Coldiretti è quello di verificarne la congruità dei prezzi contro le speculazioni un aiuto viene dal servizio Sms consumatori che attraverso l’sms al numero 47497 fornisce i prezzi piu’ congrui per i diversi prodotti al nord, al centro e al sud Italia.

Se i consumatori devono fare i conti con forniture ridotte e prezzi in rialzo, il danno per la filiera agroalimentare ha raggiunto ora – conclude la Coldiretti – i duecento milioni di euro perché alle perdite di prodotto con almeno 100mila tonnellate di cibi sono andate distrutte e quelle dei maggiori costi di riscaldamento per serre e stalle si sono aggiunti danni strutturali con decine di stalle ed edifici rurali crollati sotto il peso della neve insieme a molte piante in campo e nei vivai, centinaia di animali tra mucche, pecore, cavalli, conigli e polli uccisi, feriti o dispersi a causa del maltempo mentre per effetto delle temperature rigide cominciano a morire le piante di ulivo, vite e da frutto piu’ giovani e ci vorranno anni affinchè quelle ripiantate possano tornare a produrre.

Redazione

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