L’intensita’ dei monsoni e’ strettamente legata allo scioglimento dei ghiacciai di entrambi gli emisferi terrestri. Lo rivela uno studio pubblicato su Science da un gruppo di ricerca dell’Accademia Cinese delle Scienze, guidato da Zhisheng An. I ricercatori hanno preso in considerazione il monsone che colpisce il continente indiano durante l’estate: si tratta di un fenomeno climatico ciclico, che ogni anno influenza la stagione delle piogge nel sud dell’Asia con importanti ripercussioni anche sulle attivita’ umane. Se le attuali dinamiche di questo monsone sono ben note, ancora poco si sa su come il fenomeno sia cambiato nelle passate epoche geologiche. Per scoprirlo, i ricercatori cinesi hanno analizzato gli antichi sedimenti depositati sul fondo di un lago nel sud-ovest della Cina, ricostruendo come i monsoni sono cambiati nel corso degli ultimi 2,6 milioni di anni. Hanno cosi’ scoperto che la loro intensita’ e’ sempre stata strettamente legata al volume dei ghiacciai presenti in entrambi gli emisferi terrestri, e non solo a quello dei ghiacci dell’emisfero nord come si e’ sempre pensato. In particolare, dai dati e’ emerso che l’aumento di volume dei ghiacci ha sempre determinato un indebolimento dei monsoni estivi, mentre il loro scioglimento ha portato ad un rafforzamento di questi fenomeni climatici. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare le attuali teorie sulla formazione dei monsoni. Fino ad oggi, infatti, si e’ sempre pensato che durante il Pleistocene (l’era geologica iniziata circa 2,6 milioni di anni fa), i monsoni estivi fossero aumentati di intensita’ durante i periodi piu’ caldi in risposta allo scioglimento dei ghiacci dell’emisfero nord.
Fonte: Ansa
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