La popolazione di squali nella Grande barriera corallina in Australia, e nel resto del mondo, e’ in forte declino, con netti aumenti nei numeri catturati negli ultimi 50 anni, per lo piu’ per le loro pinne, ricercate nella cucina asiatica. Una pratica crudele: tagliate via le pinne gli squali vengono rigettati in mare a morire lentamente, impossibilitati a nuotare.
Scienziati australiani hanno adottato un metodo di conteggio che integra i tassi di riproduzione e di mortalita’ e misura gli andamenti futuri. I dati vengono elaborati con strumenti statistici che offrono proiezioni demografiche di lungo termine.
I risultati sono poi confrontati con i dati conosciuti sulle popolazioni nelle zone di pesca, nelle zone verdi in cui le imbarcazioni sono ammesse ma la e’ pesca proibita, e quelle rosa in cui sono proibite sia la navigazione sia la pesca.
”Il declino e’ molto rapido. Le nostre stime indicano un calo del 6% annuo per gli squali corallini e del 9% per quelli grigi di scogliera”, scrive Sean Connolly dell’universita’ James Cook di Townsville, sulla rivista Public Library of Science. ”La pesca eccessiva e’ motivo di grave preoccupazione, con un numero crescente incluso nelle liste delle specie a rischio”, aggiunge. I diversi metodi di calcolo delle popolazioni confermano tutti il loro rapido declino, ma anche il potenziale di recupero di queste specie, se saranno protette adeguatamente, spiega.
Fonte: Ansa