La conferma della necessità di agire subito per contrastare i cambiamenti climatici al centro della conferenza di Durban viene anche dal fatto che il 2011 in Italia si classifica al sesto posto tra gli anni piu’ caldi da oltre due secoli ma è stato anche l’anno in cui si sono moltiplicati gli eventi estremi con frane e alluvioni che hanno portato alla perdita di numerose vite umane.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle rilevazioni dell”Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Isac-Cnr), dai quali emerge che l’anno meteorologico 2011 (dicembre – novembre) ha fatto segnare temperature medie superiori di 0,88 gradi rispetto alla media di riferimento del periodo 1971-2000.
Si tratta di un andamento in linea con quanto è avvenuto a livello globale dove la temperatura media registrata sugli oceani e sulla terraferma, tra gennaio e ottobre, è stata la decima piu’ calda mai registrata dal Noaas. Il fatto che i record delle temperature alte mai registrate si concentrano in Italia e nel mondo proprio nell’ultimo decennio evidenzia l’importanza di agire al piu’ presto per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici che si fanno sentire con particolare intensità nelle campagne.
L’aumento degli eventi estremi e lo sfasamento delle stagioni sono entrati nella norma e rappresentano una nuova sfida per lo sviluppo che – conclude la Coldiretti – l’impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
fonte: Coldiretti