Si chiama “Viva” l’etichetta del ministero dell’Ambiente per il vino sostenibile e traccia la performance ambientale della filiera che ha prodotto la bottiglia di vino.
Il progetto “Viva” sustainable wine era stato avviato dal ministero dell’Ambiente nel luglio 2011 e promuove la valutazione dell’impatto sull’ambiente del comparto vitivinicolo italiano.
“Questo progetto che giunge ad un primo qualificante risultato – dice Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente – è finalizzato a creare un modello produttivo che rispetti l’ambiente attraverso uno dei primi programmi concreti di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di conservare e tutelare la qualità e la produzione di vini italiani, e insieme preservare il territorio ed offrire opportunità di valorizzazione e di competitività dei prodotti italiani d’eccellenza sul mercato internazionale”.
Nel percorso di sperimentazioni sono state coinvolte nove aziende: Castello Monte Vibiano Vecchio, F.lli Gancia & C, Marchesi Antinori, Masi Agricola, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Planeta, Tasca d’Almerita e Venica&Venica. Queste potranno ‘marchiare’ uno o più dei loro prodotti con il brand ‘Viva’. Il progetto è ora in fase di espansione, tra chi ha già aderito la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano.