Crollano del 74 per cento le importazioni di cocomeri dal Brasile, del 70 per cento gli arrivi di pesche dal Sudafrica e del 47 per cento quelli di mirtilli argentini, ma anche del 15 per cento le ciliegie dal Cile che sono sempre meno sono presenti sulle tavole snob del Natale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul commercio estero nel 2010, divulgata in occasione della presentazione dell’annuario dei dati ambientali 2010 dell’Ispra, che evidenzia una significativa tendenza all’acquisto di prodotti locali a chilometri zero per i quali gli italiani hanno speso nel 2010 la cifra record di oltre 3 miliardi di euro, tra farmers market e punti vendita aziendali.
Il consumo di frutta e verdura fuori stagione proveniente da migliaia di chilometri di distanza – sottolinea la Coldiretti – appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra.
E’ stato calcolato che – precisa la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio, che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei.
L’abbandono delle mode esterofile del passato a favore del consumo di prodotti locali a chilometri zero è stato favorito dall’importante sviluppo della rete della vendita diretta dei produttori con oltre 63mila frantoi, cantine, malghe e cascine dove è possibile comperare direttamente, ai quali si sono aggiunti i 715 mercati degli agricoltori di Campagna Amica, i cosiddetti farmers market, promossi dalla Coldiretti in ogni regione.
A livello globale è stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla vostra tavola e spesso ci vuole più energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra. Secondo la Coldiretti consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a 1000 chili di anidride carbonica l’anno.
Fonte: Asterisco informazioni