Gatti neri, allevati, rapiti e uccisi per utilizzare il pelo che è facilmente acconciabile per farne pellicce proibite, o colli, o interni per giubbotti e guanti – spiega l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) – Molto spesso questi animali vengono rapiti direttamente nelle colonie, specialmente in quelle che si trovano in prossimità dei cimiteri dove vengono spesso poi sacrificati in riti esoterici e messe nere fai da te”.
Sono circa 5.000-6.000 i gatti neri che vengono utilizzati per i riti satanico-esoterici, durante i plenilunio e nella notte delle streghe di Halloween, dagli oltre 800 gruppi satanisti esistenti nel nostro paese – spiega l’Aidaa – con un totale di circa 600.000 adepti, stando ai dati del sito (http://italiadallestero.info/archives/14951), dei quali oltre la metà usa sacrificare animali e in particolare gatti neri al diavolo.
”Basta dare un’occhiata agli appelli che ogni giorno girano nei social-network o agli avvisi pubblicati all’interno dei gattili dove si invitano i volontari a verificare in maniera minuziosa chiunque si presenti chiedendo in adozione un gattino nero per capire quanto questo fenomeno, forse ancora sottovalutato a livello generale, sia in realtà percepito nella sua totale gravità dagli operatori e dai volontari del settore – dice Lorenzo Croce presidente nazionale Aidaa – Per questo anche quest’anno abbiamo deciso di mettere in campo, per domenica 17 novembre, l’ottava edizione della festa del gatto nero che celebreremo a Torino, alla diga del Pan Perduto nel Varesotto e nella zona del lago di Bracciano a Roma zone considerate ad alta densità di presenza satanista”.