Ristrutturazione in chiave “green” per la Tour Eiffel



Efficienza e risparmio energetico, utilizzo di fonti alternative, ottimizzazione delle acque e raccolta di quelle piovane, minimo impatto ambientale.

La Tour Eiffel, costruita in occasione dell’Esposizione Universale del 1889 e progettata per durare solo 20 anni, non solo è ancora il simbolo di Parigi, ma guarda al futuro raccogliendo la sfida della sostenibilità con una ristrutturazione in chiave ‘green’, che tra il 2012 e il 2013 interesserà il primo piano dell’edificio.

I lavori prevedono, tra le altre cose, la ricostruzione della sala di ricevimento, della sala conferenze, del padiglione dei servizi per i visitatori, tutti al primo piano della torre la cui ultima ristrutturazione risale a trenta anni fa.

I lavori procederanno in un’ottica di accessibilità e riduzione dell’impatto ambientale: accessibilità perché gran parte del primo piano è ancora inaccessibile ai disabili, mentre a garantire una nuova attenzione all’impatto ambientale ci penseranno gli innovativi standard di costruzione, il ricorso al solare termico, all’eolico e all’idroelettrico, la raccolta delle acque piovane, l’illuminazione a led, oltre a diverse tecniche che contribuiranno a migliorare le prestazioni energetiche.

La ristrutturazione, affidata allo studio di architettura Moatti-Rivière in consorzio con la società Bateg, costerà 25 milioni di euro, finanziati interamente dalla Societè d’Exploitation de la Tour Eiffel, e durerà 18 mesi.

L’ambizione è quella di sviluppare un progetto che sappia coniugare architettura e innovazione tecnologica, secondo le linee guida del Piano Clima di Parigi, migliorando così la performance energetica del 30%. Primo obiettivo: proteggere dal sole senza compromettere la visuale. La soluzione va nella direzione della trasparenza, con l’utilizzo di vetri che, grazie alla posizione e all’orientamento, permetteranno di ridurre almeno del 25% il riscaldamento delle facciate durante la bella stagione, e di conseguenza di risparmiare energia riducendo l’utilizzo dei climatizzatori.

Il 40% circa del consumo di acqua potabile nella torre Eiffel ha luogo al primo piano. Un sistema di raccolta dell’acqua piovana alternativa a quella potabile, installato sotto il padiglione Ferrié, servirà per alimentarei i servizi sanitari. In più, sul tetto del padiglione Ferrié saranno installati quattro pannelli solari, per una per una superficie totale di 10 mq, che soddisferanno il fabbisogno d’acqua calda dei due padiglioni, Ferrié ed Eiffel, per almeno il 50%.

L’installazione di turbine alla rete di adduzione permetterà di generare una risorsa complementare di elettricità: una mini-centrale elettrica che permetterà una produzione di 4.000 kw/an, mentre quattro turbine eoliche verticali saranno installate nel padiglione Ferrié per una produzione energetica di 8.000kwh/an. L’illuminazione, poi, sarà affidata per il 95% al Led con il doppio vantaggio di una migliore durata e di un minor consumo.

Fonte: Adnkronos

Redazione

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