Nuova Zelanda, lotta per stop a greggio

Continua ad aggravarsi l’emergenza causata dal greggio che fuoriesce dalla portacontainer ‘Rena’ di 236 metri arenatasi mercoledi’ scorso su una barriera corallina nella Bay of Plenty, nell’isola del nord della Nuova Zelanda, in quello che il ministro dell’Ambiente Nick Smith ha definito il peggior disastro di inquinamento marittimo nella storia del Paese. Dopo una notte di tempesta con onde di 4-5 metri, fino a 350 tonnellate di carburante sono fuoriuscite dai serbatoi, rispetto alle 20 circa finite in mare fino a ieri raggiungendo le spiagge in un’area dal delicato equilibrio ambientale.

Dopo i danni subiti durante la notte, la nave ha lanciato un SOS e la squadra di salvataggio di 36 persone impegnata a bordo e’ stata evacuata da elicotteri. Ad aggravare la situazione, la grossa chiatta nei cui serbatoi veniva pompato il carburante, e’ rimasta danneggiata e per ora e’ fuori uso. Le autorita’ avvertono che il disastro ambientale potrebbe essere immenso, se finiranno nella baia le 1700 tonnellate di greggio pesante che la nave trasportava.


Sono cominciate, intanto, a pieno ritmo le operazioni di pulizia sulle spiagge, raggiunte dalle dense bolle di petrolio. La marea nera ha gia’ ucciso diversi uccelli marini, fra cui pinguini blu caratteristici della zona, e molti altri vengono trattati in centri di salvataggio della fauna dopo essere stati trovati ricoperti di petrolio.

Fonte: Ansa

Redazione

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