L’acqua dei mari (fiumi, torrenti, laghi ecc.) e la battigia, cioè i 5 metri che vanno dall’acqua alla riva così come prescrive l’articolo 822 del Codice Civile sono beni demaniali inalienabili ossia, non possono essere venduti, né dati in concessione, quindi rimangono eternamente dello Stato (quindi di tutti noi). E’ proprio in questo tratto che è possibile passeggiare, fermarsi per scambiare quattro chiacchiere, ammirare il paesaggio marino o semplicemente respirare un po’ d’aria pura.
Se fino ad un paio di anni fa era un vero problema arrivarci perché tutto recintato, dal 2007 è possibile accedere alla battigia entrando dall’ingresso principale degli stabilimenti senza pagare nulla, se non vi sono altri ingressi secondari che ci conducono al mare. Così recita l’articolo 1, comma 251, della legge n. 296 del 27 dicembre 2006: è fatto “obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”.
Se lo Stato emana una Legge, occorre che tutti i cittadini la rispettino, se qualche lido vuole continuare a fare il furbetto (come spesso è accaduto nella passata stagione estiva) basta rivolgersi alle forze dell’ordine.
Avete il diritto di entrare gratuitamente, raggiungere il mare per la via più breve o quella che vi indicheranno, e decidere se fare il bagno posando i vostri indumenti, prendere il sole, purché non intralciate il passaggio dei mezzi di soccorso o il passaggio di altri, o se non desiderate fare un bagno, potete passeggiare lungo la battigia. Ricordate che nella battigia non vanno collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni, sdraio e tavolini ecc.