No a hamburger in provetta da 3 italiani su 4

Tre italiani su quattro (73 per cento) non mangerebbero l’hambuger in provetta nemmeno se cucinato da uno chef di fama. E’ quanto afferma la Coldiretti, nel commentare l’annuncio della “cottura” in ottobre del primo hamburger creato a partire da cellule staminali di mucca, sulla base dell’ultima indagine Eurobarometro che evidenzia una diffusa preoccupazione degli italiani nei confronti dell’applicazione di nuove tecnologie ai prodotti alimentari che hanno portato per ultimo alla produzione di carne artificiale in laboratorio.

Alle forti perplessità di natura etica si aggiungono quelle di carattere economico con un costo stimato in 250mila euro, per il primo hamburger artificiale creato dal dottor Mark Post, direttore del dipartimento di fisiologia dell’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. L’annuncio che l’hamburger verrà cucinato dal top chef britannico Heston Blumenthal, noto per le sue creazioni di gastronomia molecolare, non aumenta l’attrattività del piatto se si considera cheattualmente con la sperimentazione si sono ottenute – riferisce la Coldiretti – solo strisce di tessuto lunghe 3 centimetri e meno di mezzo millimetro di spessore, di consistenza molliccia e di colore grigio perche non c’e sangue.


La realtà è che nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico fino al latte materno da mucche transgeniche) rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini. Per questo, come hanno dimostrato le esperienze del passato a partire dalla mucca pazza (Bse), le innovazioni in un settore come quello alimentare, particolarmente esposto ai rischi per la salute, devono percorrere – conclude la Coldiretti – la strada della naturalità e della sicurezza.

Redazione

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