ll bere responsabile come parte integrante della dieta mediterranea

Quindici università, 6 enti di ricerca, 32 gruppi impegnati a livello internazionale negli studi sugli effetti del consumo moderato di alcol. Sono questi i numeri principali del seminario scientifico sul bere responsabile nella dieta mediterranea e nello stile di vita italiano, che si è svolto nei giorni scorsi a Siena, nella Certosa di Pontignano.

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di discutere le più recenti evidenze scientifiche della Ricerca italiana sul consumo moderato del vino e delle altre bevande alcoliche nel contesto della Dieta mediterranea e dello stile di vita italiano.

Frutto della collaborazione tra il gruppo “Umberto Pallotta Vino e Salute” dell’Accademia italiana della vite e del vino, l’Accademia dei Georgofili, l’Università Cattolica di Campobasso e le Università di Ancona e Siena, il supporto di Enoteca Italiana e di Federvini, l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministero della Salute e della Società Italiana di  Nutrizione Umana.

Sul palco dei relatori si sono alternati decine di giovani ricercatori, che operano a livello internazionale e che contribuiscono in maniera importante a mantenere alta la qualità della ricerca scientifica italiana sul binomio alcol e salute. Quanto all’aspetto scientifico, il direttore dei Laboratori di Ricerca dell’Università Cattolica di Campobasso, Giovanni de Gaetano, ha evidenziato la qualità delle 23 ricerche scientifiche presentate e si è mostrato particolarmente ottimista per il futuro, considerando da un lato la qualità dei lavori e dall’altro la giovane età media dei team di ricerca.

“Studi italiani di popolazione hanno confermato la ben nota riduzione da parte dell’alcol a dosi moderate dell’incidenza di malattie cardiovascolari. Inoltre, per la prima volta, anche la mortalità cardiovascolare e quella associata all’insieme di tutte le malattie sono risultate significativamente diminuite dall’assunzione moderata di bevande alcoliche”, ha riferito de Gaetano.

“Tra i meccanismi attraverso cui le bevande alcoliche esplicano il loro benefico effetto, particolare interesse ha suscitato la teoria dell’ormesi presentata dal professor Fulvio Urisini dell’università di Padova secondo la quale effetti apparentemente contrastanti possono essere osservati a dosi moderate o eccessive di sostanze nutrienti: ciò”, ha proseguito il responsabile dell’Università Cattolica di Campobasso, “spiegherebbe l’effetto protettivo delle bevande alcoliche a dosi moderate e il loro effetto tossico a quantità più elevate.

Promettenti, tra gli altri, gli studi sulla capacità del vino di modulare i sistemi molecolari che regolano i meccanismi di longevità delle cellule e di controllare l’attività di numerosi geni correlati all’infiammazione”. “Nonostante la congiuntura economica non favorevole abbia delle ripercussioni anche sul mondo della ricerca, l’Italia resta comunque ai vertici degli studi sull’alcol e sulla dieta mediterranea”, è stato il commento di Francesco Orlandi dell’Università di Ancona, tra i promotori del seminario scientifico; “tuttavia è incoraggiante constatare che il mondo della produzione e quello della ricerca si siano trovati intorno a un tavolo all’insegna della scienza e dell’interdisciplinarità. Anche per questo voglio ringraziare pubblicamente tutti i ricercatori intervenuti così come gli enti che hanno reso possibile la realizzazione di questo importante convegno”.


Lamberto Vallarino Gancia presidente di Federvini, intervenendo all’inaugurazione del seminario, ha ricordato che “da tempo siamo impegnati nella promozione di modelli di consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche attraverso il sostegno e la divulgazione dello stile mediterraneo. Ci fa quindi molto piacere che il mondo della ricerca scientifica crei occasioni di confronto di alto livello e ci coinvolga su un tema così importante quale quello del ruolo delle bevande alcoliche all’interno della dieta mediterranea. Si tratta infatti”, ha spiegato, “di iniziative che hanno una forte valenza positiva sia per il dibattito che stimolano sia per le opportunità di divulgazione e di sensibilizzazione allargata che offrono al pubblico.

La Federazione e i settori tutti, da essa rappresentati, auspicano che queste occasioni di confronto possano crescere e consolidarsi così da favorire la promozione di modelli e informazioni improntati a senso di moderazione e responsabilità nel consumo delle bevande alcoliche nel solco delle migliori tradizioni del nostro Paese”.

Nel suo indirizzo di saluto, il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Siena, Angelo Riccaboni, che ha ospitato l’iniziativa alla Certosa di Pontignano, ha sottolineato l’importanza dello stile di vita italiano anche per la sua capacità di attrarre le migliori intelligenze internazionali. “Chi dall’estero viene a studiare in Italia lo fa non solo per la qualità dei nostri atenei ma anche per il nostro stile di vita, fatto di cultura, tradizioni ed enogastronomia unici al mondo”, ha detto.

Gli abstract dei lavori discussi al seminario saranno pubblicati su un supplemento speciale della rivista scientifica European Journal of Nutrition. (aise)

Redazione

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