Le grandi eruzioni vulcaniche ‘seminano’ nubi ricche di acido solforico che possono provocare piogge acide e influenzare il clima molto più di quanto si credesse. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze Americana (Pnas) e coordinato dalla universita’ francese Blaise Pascal, secondo il quale le grandi eruzioni vulcaniche potrebbero avere effetti sul clima più intensi di quanto immaginato.
Lo studio, coordinato da Julien Boulon, ha analizzato le particelle del pennacchio eruttato dal vulcano islandese Eyjafjallajokull nel marzo 2010 e che si e’ diffuso in poco tempo su tutta Europa. Le analisi sulle particelle arrivate sulla stazione meteo situata sul picco del Dome in Francia hanno dimostrato che la gigantesca colonna di ceneri che si e’ sollevata dal vulcano, quando e’ arrivata in atmosfera, ha subito dei processi chimici di ossidazione che l’hanno trasformata. In particolare il biossido di zolfo presente nel pennacchio, in atmosfera, ha reagito con l’ossigeno producendo acido solforico.
Quando le particelle di acido solforico diventano abbastanza grandi, secondo i ricercatori, agiscono come ‘semi’ che fanno crescere nubi in grado di far cambiare quantita’ e tipo di precipitazioni di una regione, provocando anche piogge acide. Secondo lo studio in passato le concentrazioni di questo tipo di particelle in atmosfera sono state molto sottostimate e le eruzioni dei vulcani avrebbero un impatto sul clima maggiore rispetto a quanto teorizzato finora.
Fonte: Ansa