La settimana europea dello squalo

Sarà una petizione l’iniziativa al centro della prossima Settimana europea dello squalo, dal 15 al 23 ottobre, promossa da Shark Alliance, una coalizione di oltre 100 organizzazioni di ricerca, associazioni ambientaliste e ricreative. Obiettivo: chiedere un’azione urgente ai ministri della Pesca dell’Unione europea per proteggere gli squali dal sovrasfruttamento e dalla pratica del finning (che consiste nel tagliare le pinne degli squali per poi rigettarne il corpo in mare).

“La pressione dell’opinione pubblica in Europa – ha detto Irene Kingma, coordinatrice della Settimana europea dello Squalo – ha fatto la reale differenza nella protezione degli squali. Abbiamo già raccolto oltre 20.000 firme, ma abbiamo bisogno del supporto di tutti coloro che sono preoccupati per il futuro”.


La proposta della Commissione europea per rafforzare la regolamentazione del finning nell’Ue è prevista per questo autunno. L’Ue infatti è leader mondiale nella cattura, consumo e commercio di squali, mentre l’Italia è al primo posto per la pesca di squali mediterranei e fra i principali paesi importatori. Solo nel 2006 l’Italia ha importato più di 13mila tonnellate di prodotti di squalo.

Intanto nel Mediterraneo sono state registrate oltre 80 specie di squali e razze, ma l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ha stimato che il 42% di queste sono minacciate di estinzione. Nel 2008, gli scienziati hanno registrato un declino del 97-99% delle popolazioni mediterranee dello squalo volpe, squalo martello, smeriglio, mako e verdesca.

Fonte: Ansa

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Redazione

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