La MUOStrosità americana

Nel cuore della riserva naturale “Sughereta” di Niscemi sta per essere installato il MUOS (Mobile User Objective System). Si tratta di un nuovo sistema di telecomunicazioni della Marina militare degli Stati Uniti d’America (US Navy) composto da cinque satelliti e quattro terminali a terra (Hawaii, Virginia, Australia e Niscemi). Quello siciliano, nelle intenzioni del Pentagono, dovrà assicurare il funzionamento di ultima generazione della rete satellitare in UHF (altissima frequenza) che collegherà tra loro i Centri di Comando e Controllo delle forze armate Usa, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise e i Global Hawk (UAV-velivoli senza pilota), ecc..

In parole povere la nostra amata isola si trasformerà in un centro da cui partiranno gli ordini per le guerre convenzionali, ma anche per quelle chimiche, nucleari e persino climatiche ed ambientali diventando così il più importante avamposto nella guerra al terrorismo internazionale e dunque anche un significativo bersaglio militare.

Il terminale di Niscemi sarà costituito da tre grandi antenne paraboliche dal diametro di18,4 metri, funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e di due trasmettitori elicoidali in banda UHF (Ultra High Frequency), di149 metrid’altezza, per il posizionamento geografico. Il terminale avrà un raggio d’azione di circa150 Kmche, per tanto, coprirà tuttala Sicilia, in misura diversa man mano che ci si allontana da Niscemi. Al progetto siciliano,la Us Navyha destinato oltre 43 milioni di dollari.

Pochi sanno che a Niscemi è attiva dal 1991 una delle infrastrutture militari USA più estese del territorio italiano, la Naval Radio Transmitter Facility che già assicura con le sue 41 antenne ad alta frequenza le comunicazioni supersegrete delle forze armate americane.

In principio il MUOS doveva essere installato nella base di Sigonella, ma poi l’esito negativo è arrivato da uno studio, effettuato da una società americana, sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dalle grandi antenne, che ha messo in luce la possibilità che le fortissime emissioni elettromagnetiche possano avviare la detonazione degli ordigni presenti nella base militare.

Massimo Zucchetti (professore ordinario di Impianti Nucleari del Politecnico di Torino e research affiliate del Massachusetts Institute of Technology – USA) e Massimo Coraddu (consulente esterno del dipartimento di Energetica del Politecnico ed ex ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) interpellati dall’amministrazione comunale di Niscemi hanno rilevato l’insostenibilità ambientale del nuovo impianto e le “gravi carenze” degli studi effettuati dagli statunitensi. In particolare, i due studiosi del Politecnico, hanno affermato che l’entrata in funzione del MUOS incrementerà il rischio di contrarre vari tipi di disturbi e malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico, l’ipertermia con conseguente necrosi dei tessuti, la cataratta indotta da esposizione a radiofrequenze o a microonde. Le persone irraggiate accidentalmente potrebbero subire danni gravi e irreversibili anche per brevi esposizioni.

Ma i danni alla salute non sono gli unici ad essere prodotti dal MUOS secondo Zucchetti e Coraddu le microonde prodotte interdiranno l’uso dello spazio aereo siciliano. Le interferenze elettromagnetiche sarebbero incompatibili con il regolare traffico aereo in buona parte della Sicilia orientale, Comiso, Sigonella e Fontanarossa. Vulnerabili anche dispositivi elettronici come gli apparecchi elettromedicali, pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e, naturalmente, la strumentazione di bordo per il pilotaggio oltre a poter innescare accidentalmente gli ordigni trasportati dai veicoli militari.

La stazione del sistema satellitare, installata all’interno di un’area protetta, danneggerebbe, infine la fauna, gli uccelli, fino ad ucciderli; altri esseri viventi come le api non potrebbero più sciamare e costruire le arnie, con ripercussioni a catena sulla flora e sull’intera catena alimentare.

“Altro che istallare nuove sorgenti di campi elettromagnetici – dicono Zucchetti e Coraddu – a Niscemi bisogna ridurre drasticamente quelle già esistenti, come previsto dalle leggi italiane”.

E dire che la situazione va avanti dal 2005, è stata approvata nel 2006 dal Ministero della Difesa Italiano e nel2011 haottenuto anche l’autorizzazione dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente della Sicilia.

Cosa ne’ pensano i candidati governatori della regione Sicilia?

A parte Gianfranco Miccichè (leader di Grande Sud) e   Giancarlo Cancellieri (candidato del Movimento 5 Stelle) che si sono schierati contro l’installazione del MOUS, gli altri mantengono il più stretto silenzio.

Oggi grazie ad internet anche noi possiamo dare il nostro contributo  aderendo alla petizione online “No Mous” (http://www.nomuosniscemi.it/petizione/).  Il  6 ottobre a Niscemi si svolgerà una manifestazione nazionale per dire a gran voce no al  Mous.

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