I sentieri del silenzio tra Messina e Taormina

Duomo di MessinaIn Sicilia, anche i silenzi parlano, e divengono poi melodia quando col pensiero si rivà al suo antico passato. E’ ciò che accade in una zona suggestiva dell’isola, in quella parte orientale che si estende nel territorio tra Messina e Taormina.

L’epoca di Giustiniano, vide infatti queste terre ricche di fermenti sino al XII° secolo, e ciò fece si che qui si sviluppasse una serie di luoghi di culto bizantini e normanni. Si delineò così una nuova dimensione spirituale, che caratterizzò assai favorevolmente quest’epoca.

Fu, in pratica, una forte reazione alla materialità e alla sovrabbondanza occidentale, e ci si rivolse con uno spirito rinnovato alla “DEVOTIO ET PIETAS” cristiane. Insomma, una sorta di rivolta dell’anima, alla quale concorsero in numerosi molti tra principi, monaci e signori.

La nuova filosofia di vita si tradusse poi elegantemente nelle strutture religiose. Ed ecco che si diede grande respiro alla zona centrale delle chiese, privilegiando così l’incontro tra l’umano e il divino.

Il viaggio alla scoperta di questa dimensione bizantino-normanna parte dal cuore di Messina, proprio dal Duomo, sorto sotto il regno del Gran Conte Ruggero, su fabbricati quasi certamente di matrice giustinianea. La chiesa presenta una grande pianta a T, e l’ampio transetto alto e turrito, richiama gli apporti concettuali delle regole basiliane che operarono in Sicilia, e che i normanni assunsero come proprie.

Lo stesso disegno si riscontra ancora, sempre nella città di Messina, nelle chiese dell’Annunziata dei Catalani e di Santa Maria della Valle, comunemente detta la “Badiazza”.

In direzione poi di Taormina, l’itinerario continua con una sequenza di tre edifici sacri, sempre patrimonio della prima età normanna. Ed ecco Santa Maria dei Mili a Mili San Pietro, la chiesa dei S.S. Pietro e Paolo d’Itala sulle pendici del Monte Scuderi, e la struttura religiosa nella zona di Scifi dei S.S. Pietro e Paolo d’Angiò. In tutti questi luoghi d’incanto, si ha la sensazione di poter veramente comprendere il senso della vita ascetica che caratterizzò questa parte della Sicilia.

Ci si imbatte in sentieri aspri e scoscesi, ed il cammino si fa via via un pò impervio e difficoltoso.

Poi, tutto ad un tratto, si è colti da un silenzio sacro, iniziatico, e dopo soltanto pochi passi si scorge l’architettura sobria e raffinata di queste costruzioni. Ecco dunque le armoniose corti, gli interessanti portali e la bellezza incisiva delle finestre arcate. Tutto, proprio tutto, fa riandare al tempo che segnò decisamente quel “sentiero dell’anima” che ancor oggi regala al visitatore preziosi momenti di pace.

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