(nella foto), sottolineare il ruolo dell’Istituto, che, inserito nella rete nazionale degli Istituti Zooprofilattici, sotto l’egida del Ministero della Salute, si configura ormai come polo tecnico- scientifico di riferimento per la comunità siciliana con riguardo alla salute pubblica, e con una forte tendenza a ampliare il raggio delle sue competenze. “Siamo – ha detto Salina – di fronte a nuove emergenze come le agromafie e la agropirateria, che hanno contribuito a mettere in crisi il settore agroalimentare.Per questo è necessario che tutti gli enti coinvolti, sia pubblici che privati, e tutti i servizi veterinari delle Asl lavorino insieme. L’Unione Europea è corsa ai ripari, prima con la pubblicazione del Libro bianco sulla sicurezza alimentare e poi approntando il Pacchetto Igiene, ma non basta. Bisogna fare sistema, gli Istituti Zooprofilattici devono fare la loro parte e Accredia deve continuare a svolgere la funzione di collante tra tutti i soggetti coinvolti nella tutela della salute pubblica”. Concetti che sono stati sottolineati anche da Maria Caramelli, direttore sanitario dell’Istituto del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, dal direttore generale di Accredia, Filippo Trifiletti, da Sergio Marino, direttore generale di Arpa Sicilia, da Sergio Apollonio, rappresentante Fnovi in Accredia, da Benedetto Romano, presidente Adiconsum Sicilia e dagli altri relatori intervenuti alla giornata di studio. La riuscita dell’evento è stata possibile anche grazie allo sforzo organizzativo profuso della sezione territoriale di Catania dell’Izs Sicilia, guidata da Anna Maria Marino. Per l’ARGA Sicilia ha partecipato il vicepresidente vicario Domenico Cacioppo.