Crisi: a Pasqua 4 dolci su 10 fatti in casa

Con la crisi si riducono gli acquisti di uova e colombe e in quattro famiglie su dieci si riscopre il piacere della preparazione casalinga dei dolci tipici della tradizione di Pasqua. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che le difficoltà economiche hanno cambiato anche le abitudini piu’ radicate delle Feste.

Le famiglie ricorrono quest’anno al fai da te per risparmiare ma ancheper rispolverare antiche ricette sapientemente custodite nelle specialità regionali che spesso nascondono piccoli segreti, tramandati di generazione in generazione e che le rendono inimitabili e speciali. Una opportunità per non rinunciare ad imbandire adeguatamente la tavola della feste senza far saltare i budget familiari con i prezzi delle uova di Pasqua aumentati fino al 22 per cento e quelli delle colombe fino all’11,9 per cento rispetto allo scorso anno, secondo Casper.

Sul territorio si contano decine di specialità locali per le quali si stima una spesa di 300 milioni di euro per la preparazione casalinga e l’acquisto dei dolci tipici di Pasqua.

Nella top five dei dolci pasquali preferiti, al primo posto c’è l’immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale.

Si tratta di dolci caratterizzati spesso da sapori decisi che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia  è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi.

La preparazione casalinga dei piatti tradizionali è una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e in molte mura domestiche si svolge in questi giorni il rito della preparazione e del consumo di specialità alimentari caratteristiche della Pasqua e destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno.

Se tra parenti e amici non c’è più chi custodisce e prepara i sapori dell’antica tradizione, una alternativa coerente – conclude la Coldiretti – è rappresentata dei quasi ventimila agriturismi della campagna italiana.

Redazione

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