Ci sono voluti cinque anni, ma è stata finalmente completata la mappa del Dna delle patate. E’ stata un’impresa non facile, considerando che per il materiale genetico di questo tubero comprende ben 840 milioni delle ‘lettere’ con le quali è scritto il Dna ed è presente in quattro copie per cellula. Il risultato, al quale l’Italia ha partecipato con l’Enea, è stato realizzato da un consorzio di 29 istituti di ricerca di 14 Paesi.
La ricerca, che si è conquistata la copertina di Nature, è stata condotta a partire dal 2006 dal consorzio internazionale Pgsc (Potato Genome Sequencing Consortium), coordinato dall’università olandese di Wageningen. Per l’Italia ha partecipato l’Enea con i centri di ricerca della Casaccia e della Trisaia. Il risultato renderà più facile intervenire geneticamente sulle patate per migliorarne la qualità. Finora, infatti, la complessità del Dna delle patate rendeva molto difficile queste operazioni.
La patata appartiene alla famiglia delle Solanacee, è cioé parente di pomodori, peperoni e melanzane. Originaria del Sud America, è stata importata in Europa nell’500. E’ la quarta pianta alimentare più importante del pianeta. La sua produzione é in costante crescita, specie nei Paesi in via di sviluppo. Il Consorzio ha sequenziato due ceppi diversi di patata. Ora che il suo genoma non ha più segreti, gli esperti potranno usarlo per selezionare le patate con caratteristiche migliori, accelerando la produzione di varietà più resistenti alle malattie, più produttive e nutrienti delle attuali, e riducendo i tempi per il rilascio di queste ‘super-patate’, per produrre le quali servirebbero oggi 10-12 anni.
Fonte: Ansa