La Celiachia colpisce più le donne, il dato emerge da uno studio pubblicato sulla rivista “New England Journal of Medicine”. Nelle donne, infatti, c‘è una prevalenza dell’1,5-2 volte in più rispetto agli uomini, e ha un familiare di primo grado celiaco. La celiachia e le patologie glutine sono in costante aumento e c‘è molto ancora da fare per garantire una corretta diagnosi.
In continua espansione a livello mondiale, con un’incidenza compresa tra lo 0,6 e l’1% nella popolazione generale, si sta assistendo a un allargamento del problema anche nei Paesi emergenti come Cina e India, dove i regimi alimentari stanno velocemente subendo un processo di occidentalizzazione. Ma se aumenta l’incidenza, molto ancora resta da fare sul fronte delle diagnosi: studi recenti dimostrano come, in Europa, solo il 21% dei casi di celiachia sia diagnosticato clinicamente.
Secondo gli esperti, gli esami del sangue, con il test dell’anticorpo IgA anti-tTG, sono il metodo in assoluto da preferire per la diagnosi iniziale di celiachia. È importante sottolineare come, per garantire l’accuratezza diagnostica, il paziente debba assumere glutine prima di sottoporsi al test per la celiachia, per garantire la presenza degli anticorpi nel sangue.
Le diagnosi di celiachia sono quasi sempre confermate da una biopsia intestinale, nella quale un campione del tessuto viene prelevato e analizzato. Secondo gli esperti, questa procedura può essere evitata in alcuni casi pediatrici, se ci sono forti evidenze cliniche e sierologiche di celiachia, evitando sia lo stress emotivo che il dolore di un esame invasivo.