Presentata nell’antico monastero di San Nicolò l’Arena, sede del Parco dell’Etna, a Nicolosi, la relazione programmatica del neoassessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo
Ha scelto il Parco dell’Etna, sede di grande valore simbolico, il neoassessore al Turismo della Regione Siciliana, Anthony Barbagallo, per presentare la relazione programmatica e le proposte per il territorio dell’Etna Patrimonio dell’Umanità a pochi giorni dall’ingresso nella giunta regionale di governo, presieduta da Rosario Crocetta. La presentazione davanti al Consiglio del Parco, con l’unanime partecipazione dei sindaci – o loro rappresentanti –, come non avveniva da tempo (o forse come non è mai avvenuto), convocato per l’occasione in seduta straordinaria dal Presidente dell’Ente parco Marisa Mazzaglia. Presenti pure gli operatori turistici e le guide dell’Etna.
“Un segno di attenzione al territorio” ha sottolineato il presidente commentando la prima uscita ufficiale dell’assessore, già sindaco di Pedara e, in questa veste, già componente del Consiglio del Parco.
Marisa Mazzaglia: “Segno di attenzione”
Da parte degli operatori turistici diverse le esigenze manifestate, fra cui la regolamentazione dell’attività di guida naturalistica.
Dario Teri (Etnasci): “Regolamentare l’accompagnamento escursionistico”
In apertura di seduta, Marisa Mazzaglia ha ricordate le varie fasi del riconoscimento UNESCO, sottolineando la grande professionalità dello staff del parco che ha speso una cifra irrisoria nell’approntamento della documentazione. In seguito ha parlato delle potenzialità del territorio, soprattutto in ordine alla fruizione – trekking, mountain bike, turismo ambientale – sino alla fruizione dell’area sommitale, impedita al libero escursionismo per un regolamento di protezione civile, che rende di fatto l’Etna in una situazione paradossale: “D’un lato siamo un’area UNESCO, dall’altra abbiamo il territorio chiuso. C’è in atto – ha aggiunto – una dura contrapposizione su questa vicenda e le chiediamo, assessore, una scelta di campo”.
Prendendo la parola, l’Assessore Barbagallo ha affermato che per una nuova fase di sviluppo la Sicilia deve puntare sul turismo e in particolare su tutte le potenzialità delle aree UNESCO e sui fondi europei sull’asse turismo beni culturali. “Non possiamo ripetere gli errori commessi nel val di Noto – ha detto – che per la mancata programmazione ha perso milioni di euro”.
Barbagallo ha poi aggiunto che deve crescere il numero dei “Borghi più belli d’Italia” siciliani: “Sono diciotto – ha specificato – e in rapporto alla popolazione dovrebbero essere almeno trenta”.
Barbagallo: “Puntare sui fondi europei sull’asse turismo beni culturali”
Posta anche la questione della fruizione dell’area sommitale dell’Etna, chiusa al libero escursionismo da un regolamento di Protezione civile rivelatosi inadeguato.
Dario Teri, che con Etnasci ha aderito al Comitato Etnalibera, ha chiesto il superamento dell’attuale regolamentazione.
Sulla questione fruizione dell’area sommitale, in verità Barbagallo non è stato sufficientemente chiaro. Ha genericamente lasciato intendere che l’attuale regolamentazione è da superare senza però specificare con quale approdo. E a Etnalife, sulla vetta libera, ha dichiarato “Con il limite del rischio per calamità naturale”.
Barbagallo: “Vetta libera con il limite del rischio per calamità naturale”
(28 novembre 2015)