Con l’inaugurazione della struttura museale di vulcanologia che avverra il prossimo 11 marzo presso i locali del Comune di Mascalucia di piazza Livatino ex Tribunale prende il via il “Progetto Gemona Etna”.
Il progetto nasce dalla sinergia di esperienze e competenze del prof. Giuseppe Patané, Ordinario di Geofisica presso l’Università di Catania e del prof. Giovanni Tringali, docente di Genetica Molecolare presso l’Università di Messina ed ha come obiettivo prioritario la valorizzazione del territorio etneo al fine di attrarre turismo internazionale attraverso la promozione di iniziative che possano rilanciare l’economia locale.
Il progetto prevede le seguenti attività:
- Realizzazione di un importante struttura museale di vulcanologia dell’Etna e dei vulcani siciliani multimediale e multilingue con datario delle lave storiche etnee. Per la realizzazione di questo progetto ci si avvarrà come primo step della collezione privata Tringali.
- Realizzazione di un osservatorio di Geologia e Geofisica Medica per lo studio epidemiologico delle geopatie anche in considerazione delle evidenze scientifiche che hanno già appurato la maggiore incidenza di alcune patologie rispetto al resto del territorio siciliano (studio delle esalazioni di gas radon, incidenza del plume vulcanico sui centri abitati.
- Stampa cartacea e riproduzione su supporto elettronico del testo “Toponimi Etnei” al fine di accrescere la conoscenza del territorio;
- Realizzazione di appropriata ed idonea segnaletica multilingue allocata nei siti di interesse turistico e scientifico e catalogazione delle emergenze naturalistiche ricadenti nel territorio di competenza (grotte vulcaniche, colate laviche storiche, manufatti antropici di interesse storico, studi fitosociologici della macchia mediterranea con particolare riferimento al Parco di Monte Ceraulo.
- Organizzazione di Conferenze/dibattiti su argomenti di interesse locale sia per la cittadinanza sia per le scuole.
- Realizzazione di una biblioteca di testi antichi e moderni che trattino la storia delle genti dell’Etna ed il vulcanismo etneo.
La struttura museale di vulanologia dell’Etna, donata dal Prof. Giovanni Tringali, comprende pezzi di interesse vulcanologico, mineralogico e di paleontologia degli invertebrati con particolare riferimento al territorio siciliano ed essa costituisce un primo passo per la realizzazione di un museo di vulcanologia che coniuga l’aspetto meramente conoscitivo con una valenza scientifica accessibile a tutti. Così le anonime “pietre” delle sciare etnee diventano pagine del grande libro scritto dal Mongibello con caratteri che tutti possono decifrare e capire; “in altri termini – afferma il Prof. Tringali -non si tratta soltanto di bombe vulcaniche ma si possono osservare i cristalli contenuti nelle lave etnee la cui conoscenza trasforma l’anonima pietra in uno strumento di conoscenza del dinamismo vulcanico etneo. Questo è soltanto un esempio delle differenza che corre tra il vedere e l’osservare perché è dopo che si è appreso il significato di quello che si vede nell’area vulcanica etnea il visitatore si può rendere conto di caratteristiche e di particolari che altrimenti sfuggirebbero. Così la visita di un vulcano straordinario qual è l’Etna non sarà soltanto “estetica” oggetto di belle foto da far vedere agli amici e conoscenti ma di comprensione di ciò che si è visto”
La collezione comprende pezzi del vulcanismo siculo come le lave multicolori di Giuliana la cui attività vulcanica è datata circa 200 milioni di anni orsono; allo stesso modo si possono ammirare le vulcaniti di Porto Palo datate circa 80 milioni di anni fa e campioni del vulcanismo pre-etneo plio-pleistocenico che ha interessato l’areale dei Monti Iblei.
E’ esposta la serie acida delle lave di Pantelleria a partire dall’ignimbrite verde emessa circa 35.000 anni fa e molte vulcaniti delle Eolie come il caolino di Lipari