Etichettatura: nuove regole per succhi di frutta

Una nuova serie di regole più attente ai consumatori nell’etichettatura di succhi di frutta e nettari è stata approvata dal Parlamento europeo. Le nuove regole mirano a prevenire nomi potenzialmente fuorvianti per succhi misti come ad esempio la dicitura “senza zucchero aggiunto”.

Il Parlamento di Strasburgo ha approvato alcune modifiche a una normativa del 2001 con 585 voti a favore, 33 contrari e un’astensione. In futuro, un mix di due succhi di frutta dovrà avere un nome che ne rifletta il contenuto, sostengono i deputati nel testo approvato. Per esempio, una miscela con il 90% di mela e il 10% di succo di fragola dovrà essere chiamata “mela e succo di fragola”, mentre in alcuni casi è menzionato unicamente il nome dell’ingrediente minore. I nomi generici come “succo misto” potranno essere utilizzati solo nel caso in cui siano presenti tre o più fonti di frutta.

Per quanto riguarda gli zuccheri e i dolcificanti, i deputati sanno che i consumatori, in particolare i diabetici, i genitori e le persone a dieta, vogliono indicazioni chiare sulla differenza tra succo e nettare e sulla presenza di edulcoranti, ed è per questo che, nell’immediato futuro, i succhi di frutta non dovranno più contenere zuccheri o edulcoranti per definizione. I nettari, bevande a base di purea di frutta con aggiunta d’acqua, potranno invece contenerne. Le etichette “senza aggiunta di zucchero” non saranno più consentite a nettari che contengano dolcificanti artificiali, come ad esempio la saccarina, per evitare rischi di confusione.

Un’altra questione mette in rilievo il problema delle indicazioni contenute sulle etichette dei succhi d’arancia: secondo gli standard internazionali, un succo d’arancia può contenere fino al 10% succo di mandarino, che contribuisce al colore e al gusto, ma l’ingrediente non è attualmente indicato sulle confezioni. Per mantenere quindi condizioni di parità, le nuove regole affermano che tutti i succhi d’arancia importati, cosi come quelli fabbricati nell’UE, dovranno essere puri per essere venduti come tali, o, se presente, dovranno includere il mandarino nel nome del prodotto.

Ora le nuove regole dovranno essere adottate dal Consiglio perché entrino in vigore. Tuttavia, tutti i prodotti immessi sul mercato o etichettati prima dell’entrata in vigore potranno ancora essere venduti per 3 anni. I Paesi europei avranno 18 mesi per aggiornare la loro legislazione nazionale.

Fonte: Asterisco Informazioni

Redazione

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