Protocollo contro il falso extravergine

L’obiettivo è quello di garantire i consumatori e difendere i produttori”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano che oggi ha firmato un protocollo d’intesa con l’Istituto Agrario San Michele all’Adige (IASMA) per contrastare l’illecita pratica della deodorazione dell’olio extravergine di oliva e della contraffazione del prodotto nazionale con prodotto proveniente dai mercati stranieri.

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è proteggere, sostenere, tutelare e promuovere i prodotti italiani e l’accordo firmato oggi è un ulteriore passo in questo senso. E per raggiungere questo obiettivo vogliamo porre la scienza al servizio della nostra agricoltura e, in questo caso, al servizio della lotta alla contraffazione.  Ringrazio le persone che hanno reso possibile questo accordo in primo luogo il Capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone e il Presidente dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige Francesco Salamini”.

Lo IASMA – che ha già sviluppato analoga expertise sul metodo degli isotopi stabili – metterà a punto analogo metodo per le analisi sui campioni d’olio extravergine di oliva proveniente da aree territoriali extranazionali con l’obiettivo di fare chiarezza sulle reali  origini del prodotto. Le informazioni raccolte confluiranno nella futura Banca Dati della Biodiversità Alimentare Nazionale (BDBAN).

Il protocollo, predisposto dal Nucleo Agroalimentare Forestale dell’Ispettorato Generale del Corpo, è stato sottoscritto dal Ministro Romano e dal Presidente Salamini alla presenza del Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone, del Presidente della Coldiretti Sergio Marini e del Presidente dell’Agenzia delle Dogane Giuseppe Peleggi.

Sarà invece il Corpo forestale dello Stato a curare, per conto del MIPAAF, il coordinamento fra lo IASMA e gli Enti che collaborano all’accordo – quali appunto l’Agenzia delle Dogane e la Coldiretti – per l’acquisizione dei campioni autentici di prodotto. Apposito strumento normativo consentirà poi la condivisione della Banca Dati con tutte le altre Agenzie del Ministero che effettuano indagini e controlli.

Determinante per le attività investigative, predisposte al fine di accertare la tracciabilità degli alimenti, è poter disporre di un metodo analitico che consenta di individuare con esattezza l’origine delle materie prime. Sono ormai venti anni che il metodo dell’analisi degli isotopi viene applicato con successo in campo enologico per discriminare le provenienze delle uve e su questa base il Ministero ha già mappato, sempre con IASMA, gli oli extravergine di oliva DOP.

L’obiettivo che questo protocollo d’intesa fra il Ministero e lo IASMA si prefigge è quello di estendere questa mappa, basata sugli isotopi stabili, alle provenienze extracomunitarie visti i volumi di importazione sempre più consistenti, dai Paesi africani come la Tunisia. La mappatura isotopica andando ad aggiungersi al metodo degli alchil esteri, introdotto di recente con il Reg. CE 61/2011, che consente di svelare alcune operazioni fraudolente di rettifica del prodotto (quali ad esempio la deodorazione), quasi sempre necessarie per gli oli derivanti da una olivicoltura superintensiva, permetterà dunque di realizzare un efficace sistema analitico in presenza del quale sarà sempre più difficile continuare ad ingannare i consumatori sulla qualità e sulla provenienza dell’olio di oliva extravergine.

Fonte: Aise

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Redazione

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