CIA su Consorzio Bonifica Caltagirone: “Garantirne la piena funzionalità”

Sul pignoramento effettuato dall’impresa che ha eseguito lavori alla “Diga Pietrarossa”, la Confederazione chiede interventi immediati per non compromettere la prossima stagione irrigua

diga pietrarossaGarantire la piena funzionalità del Consorzio di Bonifica di Caltagirone, intervenendo subito per estinguere l’atto di pignoramento effettuato dall’impresa che si è occupata dei lavori di costruzione dell’eterna incompiuta “Diga Pietrarossa”, è il minimo che si possa chiedere ad un Governo Regionale che deve imprimere un’accelerazione sulla tempistica delle decisioni, per  andare oltre i buoni propositi acclamati. – E’ quanto afferma Giosuè Catania vice presidente Vicario della CIA di Catania – .

Bisogna garantire quanto è dovuto in termini di risorse finanziarie per i lavoratori e per pensare sin da subito a tutto quello che serve per programmare lo svolgimento della prossima stagione irrigua e conferire la giusta serenità alle imprese agricole in un momento di grande difficoltà economica e di inaudita disattenzione da parte del Governo nazionale.

Oggi nonostante la forte piovosità registrata, non si riesce a conservare tutta l’acqua negli Invasi a causa di decennali carenze strutturali degli stessi o per limiti all’invasamento imposti dal servizio nazionale dighe. Il dato riguarda gran parte della Sicilia, ove in diversi casi si procede allo svuotamento del prezioso liquido per buttarlo a mare per poi desiderarlo  tra qualche  settimana con grave ripercussione sull’economia di intere comunità.

Naturale che il completamento dell’Invaso Pietrarossa sarebbe una risposta importante per il sistema Irriguo della Sicilia Orientale, ma non basta solo la presa di posizione sulla stampa o negli incontri pubblici. Ci vogliono fatti concreti e una fattiva sinergia tra soggetti interessati.

Penso che – ribadisce Giosuè Catania vice presidente Vicario della CIA di Catania – sia compito del  presidente della Regione Siciliana a nome dell’intero Governo, indire  una Conferenza dei servizi (o tavolo permanente) con i vari attori (Ministero,  ex Agensud, ANBI ecc. ) e condividere un’unica soluzione senza alcuna subordinata: Completare l’invaso Pietrarossa ed accertarsi dei finanziamenti necessari. Ormai se ne parla da anni sulle soluzioni peraltro già individuate per preservare il sito archeologico. Ora è tempo di agire.

Redazione

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