Il 20-21-22 e il 27-28-29 Marzo 2015 il Comune di Ramacca organizza la XXV SAGRA DEL CARCIOFO, una grande manifestazione che con il passare degli anni è andata sempre più consolidandosi. Ovviamente il protagonista principale è il carciofo; tra le varietà primeggia “il violetto Ramacchese”, da anni ormai affermato nel panorama nazionale e riconosciuto per le sue innumerevoli proprietà organolettiche e terapeutiche. Durante la manifestazione sarà possibile degustare ottimi menù a base di carciofo sia presso gli stand allestiti dalla ProLoco, in piazza Vittorio Emanuele , sia in tutti i ristoranti locali, i quali per l’occasione proporranno prezzi turistici.
Un’occasione irripetibile per esaltare il palato e per assaporare tante specialità a base di prodotti tipici.
Quest’anno, in particolare, la sagra del carciofo presenta una novità assoluta che solo a un primo acchito può sembrare irrilevante e che invece con il passare degli anni potrebbe rivelarsi una carta vincente per la promozione del carciofo di Ramacca, la sagra verrà ospitata in un rinomato ristorante a Treviso, il cui proprietario è un cittadino ramacchese.
E’ volontà dell’amministrazione coinvolgere nei prossimi anni quanti più ristoranti possibili, in Italia e all’estero, gestiti da siciliani o da concittadini ramacchesi per creare un consorzio al fine di rilanciare la commercializzazione del prodotto DOP in Italia e nel mondo.
Il tutto sarà arricchito, da una kermes di spettacoli e performance musicali che allieteranno e abbelliranno le vie del paese e intratterranno i tanti turisti che prenderanno parte alla sagra.
Info: http://www.sagradelcarcioforamacca.it/2015/home.asp
Ramacca, cittadina agricola sorta ai margini sud-occidentali della piana di Catania all’inizio del XVIII secolo, vanta un territorio che con la sua superficie di 30.538 ettari è uno dei più estesi della Sicilia.
Unica frazione di Ramacca è rimasto il piccolo villaggio di Libertinia, fondato nel 1928 nel feudo di Mandrerosse, a circa 30 km dal paese. La popolazione è di circa 10.800 abitanti.
La storia di Ramacca è relativamente breve. Discusso ancora oggi dagli studiosi l’origine del toponimo, che per alcuni deriva dall’arabo Rammuallah (terra o giardino di Allah) o Ramaq (osservatorio) o ancora Rammak (guardiano di giumente) per altri dall’ebraico Ramach (altura). Il 7 ottobre 1688 Sancio Gravina, signore del feudo di Rammacca ottenne col privilegio di Carlo II il titolo di principe a condizione che entro il decennio successivo vi fondasse un abitato. Nel 1709 il figlio Ottavio Gravina ebbe il privilegium aedificandi il permesso cioè di iniziare la costruzione del paese.
La vasta estensione e la fertilità del territorio hanno determinato un’economia prevalentemente agricola. Da segnalare il violetto una pregiata qualità di carciofo di cui Ramacca vanta una forte produzione e per la quale è diventato famoso in tutta Italia. Il grano è stato tradizionalmente il prodotto principe tant’è che negli anni passati alcuni coltivatori hanno creato delle nuove varietà di frumento che da contrade ramacchesi hanno preso il nome, come il Margherito. Parte rilevante nell’economia locale ha anche l’allevamento degli ovini e la produzione casearia.